(...) Ok, guardiamo i fatti. Quelli veri, definitivi, complessivi. Quelli che ha in mano il Ministero dellInterno e non una singola questura al terzo mese dellanno, o un comando provinciale con proiezioni sul totale. Sono i dati aggiornati al 31 dicembre 2006, gli ultimi disponibili, e comprendono tutte le segnalazioni, anche quelle della capitaneria di porto, della guardia forestale, municipale e penitenziaria. A parte i buoni e i cattivi segnati alla lavagna dalle maestre cè tutto. Nei giorni scorsi il prefetto di Genova ha rassicurato sul fatto che nel primo semestre del 2008, rispetto allo stesso periodo del 2007 i reati a Genova erano in calo. Dati ufficiali, ma anche parziali e provvisori. Soprattutto relativi alla situazione di un anno prima in Liguria. Non paragonati ad altre regioni. Un dettaglio non da poco, perché va ricordato che in tutta Italia i reati erano schizzati alle stelle proprio a seguito dellindulto che aveva aperto le celle. Quindi anche in Liguria il calo oltre che fisiologico era da considerarsi un risultato minimo.
Ma allora ecco subito il primo dato definitivo e confrontabile a 360 gradi. La Liguria era (nel 2005) e si conferma (nel 2006) la regione più pericolosa dItalia. Con 108.162 reati commessi, ha la media più alta in rapporto al numero di abitanti: 6.72 crimini commessi ogni 100mila cittadini. La seconda regione, il Lazio, per dare unidea, ha un reato in meno ogni 100mila: 5.82 il dato esatto. Unenormità, statisticamente parlando. E non vale laltra classica «scusa», quella che altrove i reati non vengono neppure denunciati. Perché in Liguria, nella stessa Liguria, gli stessi liguri dal 2005 al 2006 hanno denunciato un aumento di tutti i reati. Pardon, tutti tranne uno: lattentato dinamitardo, che ha visto la sua casella «crollare» da 22 a 13 casi. Per il resto solo segni «più». Prima di entrare nel dettaglio unavvertenza: in genere quando è che ci si sente meno sicuri? Quando aumenta il rischio di essere vittime di un reato. È per questo che i cittadini, almeno in Liguria, temono più i ladri e i borseggiatori che i mafiosi e gli assassini, hanno più paura di uno scippatore che di Anna Maria Franzoni, perché lo scippatore può essere davvero dietro langolo per chiunque.
OMICIDI. Per la «sicurezza» di un cittadino, per assurdo, il numero degli omicidi è meno preoccupante. Comunque, per non sbagliarsi, è salito anche quello: dai 12 del 2005 ai 14 del 2006. E i tentati omicidi dai 21 ai 50. Sempre per non rischiare di sembrare una regione tranquilla, la Liguria è settima nelle classifiche nazionali per omicidi e quarta in quelle per tentati omicidi.
Poi ci sono i crimini più «vicini» alla gente, quelli che fano davvero sentire insicuri. E qui non cè partita.
FURTI. Nella voce «furti» rientrano diversi tipi di reato. Nel complesso dei furti la Liguria è seconda in Italia a un passo dal Lazio: 3.756 furti ogni centomila abitanti, uno ogni 26,62 ligure, neonati compresi. Cioè in ogni condominio almeno una o due famiglie possono dire di avere subito un furto nel 2006. E lanno prima la media era inferiore (1 derubato ogni 19,65 liguri), la regione era «solo» terza in Italia. I furti, in un anno, sono aumentati dell11.62 per cento.
BORSEGGI E SCIPPI. Si diceva che i furti sono divisi per categorie. E allora la Liguria era (nel 2005) e si conferma (nel 2006) il paradiso dei borseggiatori. In un anno sono aumentati del 39.2 per cento, passando da 523 a 729, gli episodi ogni centomila abitanti. Irraggiungibile dal Lazio che pure nel 2006 è arrivato a 504 borseggi su centomila, non riuscendo cioè neppure a raggiungere i vecchi dati della Liguria. Negli scippi invece la Liguria ha perso il podio, retrocessa al quarto posto in Italia, ma non perché siano scesi i reati, ma anzi con un aumento del 4.7 per cento rispetto allanno precedente, e 42,4 vittime ogni centomila residenti.
FURTI IN NEGOZIO. Niente paura, si fa per dire.
(1 - continua)
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.