Sicurezza a scuola «Fuorilegge» il 90% degli edifici

Fuorilegge il 90 per cento delle scuole superiori di Roma e Provincia, perché sprovviste di almeno una delle certificazioni previste dalle norme vigenti in materia di sicurezza. Il dato emerge da un dossier presentato ieri da Azione Giovani e Azione Studentesca, che va a completare il censimento delle 350 scuole provinciali, avviato lo scorso anno dai giovani di An. Sotto accusa la Provincia di Roma, cui compete la manutenzione e la messa in sicurezza degli edifici scolastici e degli impianti. Dalle rilevazioni svolte da Ag, attraverso un lavoro prodotto direttamente dagli studenti, risulta che il 92 per cento degli istituti superiori non possiede il certificato di agibilità, il 91 per cento non è provvisto del certificato di collaudo statico e il 67 per cento non è progettato con normativa antisismica. Scuole vecchie, malandate e insicure, visto che l’87 per cento degli edifici non possiede il certificato di conformità dell’impianto elettrico e il 39 per cento non ha l’impianto per la protezione contro le scariche atmosferiche. Il 92 per cento dei plessi scolastici, inoltre, non è provvisto del certificato di conformità dell’impianto di protezione antincendio, e il 91 per cento non ha il certificato di conformità dell’impianto idrotermosanitario. Più della metà degli edifici scolastici presenta le facciate esterne o i muri interni in pessimo stato di manutenzione, mentre il 31 per cento delle scuole è situato in zone caratterizzate da forte inquinamento acustico o elettromagnetico. «La giunta Zingaretti - accusa il consigliere provinciale del Pdl, Federico Iadicicco - da una parte finge di non sapere che oltre il 90 per cento delle scuole sono fuorilegge e andrebbero chiuse, dall’altra fa pomposi annunci stampa dichiarando interventi assolutamente inadeguati rispetto alla gravità del problema». Gli fa eco il capogruppo del Pdl in consiglio provinciale, Andrea Simonelli, che giudica il dossier «una fotografia desolante». Duro anche il suo collega di partito Marco Scotto Lavina: «Una situazione simile dovrebbe indurre qualsiasi amministratore di buon senso ad abbandonare spese più o meno futili, come il piano per wi-fi gratuito in tutta la provincia, che costerà 7 milioni di euro, e a concentrare lo sforzo economico sulla messa in sicurezza delle scuole superiori».

Il gruppo del Pdl al consiglio provinciale di Roma ha presentato una mozione per chiedere al presidente e all’assessore competente l’istituzione di un Tavolo di Monitoraggio composto dai rappresentanti sindacali del personale docente e non docente e dal presidente della Consulta provinciale degli studenti. Scopo dell’organismo è quello di lavorare alla stesura di un piano pluriennale straordinario per la messa in sicurezza di tutti gli istituti superiori di Roma e Provincia.

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