Sicurezza, telecamere per 750 commercianti

Palazzo Marino finanzierà, con un milione e mezzo di euro, le spese per installare impianti di sorveglianza e allarmi. Oltre 800 le richieste. "L’utilità degli impianti anti crimine - spiega il vicesindaco De Corato - è testimoniata da un fatto di cronaca. Qualche giorno fa, a un rapinatore seriale, arrestato dalla Polizia municipale tra via Osoppo e via Velasquez: contestati trenta colpi in diverse farmacie grazie ai filmati"

Quando in negozio entra qualche cliente sospetto vanno in agitazione e pensano sempre al peggio. «Oh Dio, e se fosse un rapinatore? E se adesso mi punta la pistola addosso?».
I commercianti di Milano hanno paura. Sempre di più. Le rapine aumentano e loro si sentono in balia dei microcriminali, soprattutto in periferia e negli orari più delicati, intorno alla chiusura. Per questo in tanti, più di 850, hanno aderito al concorso indetto dal Comune di Milano per avere contributi e acquistare sistemi di sicurezza per difendere il proprio negozio: dalle telecamere di videosorveglianza agli allarmi. Ogni sistema anticrimine è ben accetto.
Si è registrato un autentico boom di richieste, a testimonianza del fatto che dietro al bancone ci si sente poco sicuri.
Delle oltre ottocento domande, 757 sono risultate idonee e accettate, e Palazzo Marino investirà quasi un milione e mezzo di euro per dare maggior sicurezza ai negozianti in graduatoria. «L’utilità di dotarsi di impianti anti crimine - spiega il vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato, con delega alla Sicurezza - è testimoniata da un recente fatto di cronaca. Qualche giorno fa, a un rapinatore seriale, arrestato dalla Polizia municipale tra via Osoppo e via Velasquez, sono stati contestati trenta “colpi” in diverse farmacie di Milano, proprio grazie alla registrazione dei filmati».
Le telecamere quindi sarebbero un bel deterrente contro furti e rapine. Le farmacie per l’appunto sono proprio tra le categorie più gettonate dai piccoli criminali e tra quelle che hanno presentato il maggior numero di richieste per avere i contributi. Tra gli esercizi in graduatoria, ci sono anche 106 bar, 92 ristoranti, 87 gioiellerie, 85 alimentari, 74 autolavaggi, 30 tabaccherie e 27 edicole.
Non a caso Milano, dopo Napoli, risulta la seconda provincia d’Italia più colpita dalle rapine. «Sull’allarme dei reati nella nostra città - aggiunge De Corato -, che da sempre abbiamo denunciato, è molto importante la misura prevista dal decreto sicurezza varato dal governo».
Secondo il vicesindaco, è un bene che il decreto abbia «ampliato i casi per i quali non può essere chiesta la sospensione dell’esecuzione detentiva della pena ad alcuni reati di allarme sociale come scippi, furti nelle abitazioni e rapine».
A favore dei finanziamenti è Simonpaolo Buongiardino, a nome dell’Unione dei commercianti, che sta studiando, assieme alla direzione anticrimine, anche un protocollo d’intesa per fare in modo che gli allarmi dei negozi siano collegati direttamente alle sale operative delle forze dell’ordine.


«Tutto ciò che contribuisce ad aumentare la sicurezza dei commercianti - commenta Buongiardino - ci trova d’accordo. Ci sono delle categorie di commercianti per i quali la mobilità di denaro liquido è elevata e quindi sono quelli più a rischio. Parlo di benzinai, tabaccai, farmacisti. È giusto fare di tutto per tutelarli».

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