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Siena ingrana la 4ª, partita e scudetto

MilanoProfumo di verbena fra i miasmi e le pozzanghere di Assago: Montepaschi campione per il quarto campionato consecutivo (il quinto in totale nella storia di Siena) , un drago che tratta come pulci le sue rivali, tutte, ma soprattutto l'ultima, un'Armani che soltanto alla fine si è messa a graffiare dopo aver belato e speso tanto, ma intanto Pianigiani era benedetto dal suo popolo e McIntyre, pronto a lasciare la contrada della sua gloria, restava il re pescatore anche dell'ultima notte insieme a Stonerook , la grande anima, e a Sato, il magnifico ambasciatore del gioco che la Nba vorrebbe a San Antonio.
L'Armani che serviva in gara tre risorge dalla pozzanghera e prova ad essere qualcosa che Siena dovrebbe almeno ricordare nel giorno in cui ha brindato al poker, vincendo 93-69 e ripetendo l'impresa di quelli che furono davvero i cavalieri in scarpette rosse ai tempi del Simmenthal di Rubini, quello che dal 1957 al 1960 vinse sempre proprio come questi diavoli in verde del Simone Pianigiani che da oggi potrà pensare alla Nazionale dopo aver fatto ogni tipo di record in questo secolo cestistico. Speriamo continui con Azzurra, ma gli uomini che dirigerà non saranno certo questi battezzati alla fonte della Mens Sana dal priore e capitano Ferdinando Minucci.
L' anima calendula di Milano viene fuori quando già la gente è pronta a bruciare i suoi eroi di carta che dopo 5'32" sono ipnotizzati da Terrell McIntyre, classe 1977, 28 punti per lui alla fine, un campione che alla fine di questa corsa lascerà Siena, una mangusta per il serpentello d'acqua Finley, un giustiziere: 14 punti senza sbagliare un tiro e Montepaschi avanti di 9 (11-20). Mancinelli, artista ispirato, entrato in quintetto nella soluzione "tre lunghi" con Rocca e Hall va finalmente alla carica servendo palloni deliziosi per l’Armani. Sul meno 3 Sato e Stonerook, le rocce di Siena, fermano il primo quarto sul 19-26. Il riposo di T.Mac non sembra bastare fino a quando Chris Monroe non comincia ad esplorare l'impossibile. Gli vanno dietro i credenti, Milano chiude il secondo quarto sul 44-47.
Il Mancio è un cavaliere errante e se non deve tirare da lontano fa cose bellissime fino a quando Hall non fa disperare tutti sbagliando una schiacciata e fino a quando McIntyre non sale a 28 punti con ancora un quarto da giocare e i campioni avanti di 14 (57-71). La passerella finale dei campioni fa alzare in piedi, con la gente di Siena, Armani, Gallinari, il presidente Meneghin.

Apoteosi, peccato che non sia per la Milano che volevano o che ricordavano.

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