Roma

Sigilli dei vigili alla festa al Nomentano

Sigilli dei vigili alla festa al Nomentano

Marcello Viaggio

Finisce sotto un fuoco di accuse di An e sotto i sigilli dei vigili urbani la manifestazione culturale «Argentina... a todo campo y cultura». La rassegna, in programma presso i giardini di Ponte Nomentano fino al 9 settembre, fa parte dell’Estate Romana ed è patrocinata dal Comune. A sostegno delle accuse di An, copie di denunce di lavoratori al giudice del lavoro, e verbali dei vigili che attestano la mancanza di numerose autorizzazioni di legge. Ad «Argentina... a todo campo» nella mattinata di ieri sono stati posti i sigilli dai vigili, su precisa disposizione del comandante del Corpo, Aldo Zanetti, al comandante del IV gruppo, Sozi. La rassegna per il momento è sospesa. Ieri An, in una conferenza stampa presso la Federazione di via Po, ha denunciato le numerose e gravi irregolarità della festa in corso da un paio di settimane al IV Municipio. Il consigliere Roberto Borgheresi l’8 luglio ha inoltrato un esposto alla Polizia municipale. Il sopralluogo dei vigili, 4 giorni dopo, il 12 luglio, ha accertato «anomalie inerenti le autorizzazioni amministrative, per la somministrazione di alimenti e bevande, per l’agibilità del palco, per l’autorizzazione d’occupazione di suolo pubblico e utilizzo di acqua pubblica, del quale fatto è stato realizzato documento fotografico e comunicazione di reato. Oltre a questo, denunciamo lo sfruttamento dell’immigrazione. Abbiamo scoperto - accusa Borgheresi - che il personale occupato, ragazzi e ragazze argentini, è in possesso di semplici visti per il turismo e non di regolari permessi di soggiorno. Questi giovani hanno visto disatteso anche l’accordo lavorativo, avendo percepito invece dei 1.200 euro pattuiti, un compenso inferiore».

Giovedì Borgheresi e l’ex deputato di An Domenico Gramazio, hanno incontrato l’assessore alla cultura Gianni Borgna, al quale hanno illustrato la vicenda ed esibito le carte in loro possesso. Borgna ha fatto un salto sulla sedia. Rapide verifiche, poi l’ordine di sospendere tutto. Con la revoca del patrocinio del Comune ed il sequestro dell’area.

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