da Parigi
Il compleanno di Nicolas Sarkozy è tra due settimane (per la cronaca, spegnerà 52 candeline) ma i suoi molti amici lo applaudono oggi a Parigi, cogliendo l'occasione per fare la festa a Jacques Chirac. Il giorno del trionfo di Sarkozy è - in pratica - quello dell'addio del centrodestra francese all'uomo che lo condiziona da mezzo secolo, che lo guida da 26 anni e che risiede dal 1995 al palazzo dell'Eliseo. Più ancora che i sondaggi - secondo cui solo 19 francesi su 100 sperano in una nuova candidatura del presidente uscente - saranno gli applausi a Sarkozy a decretare il pensionamento di Chirac (che in cuor suo, all'età di 74 anni, spererebbe ancora in un clamoroso ribaltamento della situazione). Oggi il «popolo di destra» arriva da ogni angolo della Francia al centro congressi parigino della Porte de Versailles. Gli organizzatori parlano di «alcune decine di migliaia di persone», ma la cifra dei centomila presenti sarebbe la ciliegina sulla torta di Sarkozy, che ha assolutamente bisogno di ricompattare il centrodestra.
L'imperativo numero uno è la compattezza dell'Ump (Union pour un Mouvement populaire) creato dagli amici di Chirac all'indomani della conferma di quest'ultimo all'Eliseo, nel 2002. In questi giorni Sarkozy è riuscito a ottenere la fiducia dei recalcitranti. Soprattutto della ministra della Difesa Michèle Alliot-Marie e del suo compagno Patrick Ollier, che sembravano propensi a cercare una terza via tra il declinante Chirac e il rampante Sarkozy. Persino il primo ministro Dominique de Villepin ha accettato di partecipare al congresso straordinario dell'Ump, che proclamerà oggi il successo di Sarkozy. Villepin - che non è mai stato eletto ad alcuna carica - deve totalmente la propria posizione a Chirac, di cui fu capo di gabinetto all'Eliseo durante il primo mandato. Dunque non può ribellarsi al presidente della Repubblica e - per tenere accesa la fiammella di una sua ipotetica candidatura dell'ultimo momento - dice che non parteciperà al voto degli iscritti per la scelta del portabandiera ufficiale del partito nella prossima competizione elettorale. Come se Chirac potesse presentarsi in zona Cesarini come «uomo al di sopra dei partiti».
Ma ormai questo scenario ipotetico conta ben poco: i 336mila membri dell'Ump, che terminano di votare stamane, hanno scelto con una percentuale schiacciante Sarkozy come candidato presidenziale. Sarkozy non ha rivali. Chi non lo vuole, può solo votare scheda bianca. Interrogato su questo punto, un esponente dell'Ump preferisce metterla sul ridere e dichiara: «I nostri iscritti possono votare Sarkozy o bianco, ma dubito che monsieur Bianco batterà Sarkozy». Poi il candidato ufficiale dell'Ump avrà il problema di rendersi simpatico agli elettori dei due partiti situati alla sua destra e alla sua sinistra: il Front national di Jean-Marie Le Pen e l'Union pour la Démocratie française (Udf) di François Bayrou. Tra l'Ump e Le Pen i rapporti sono pessimi, ma Sarkozy deve trovare il modo di frenare la tendenza indicata da un recente sondaggio: molti elettori (un terzo e forse più) che il primo turno (22 aprile) sceglieranno Le Pen potrebbero votare al ballottaggio (6 maggio) per la candidata di sinistra Ségolène Royal. Per conquistare la fiducia degli elettori lepenisti, Sarkozy si prepara a lanciare una campagna contro l'insicurezza e l'immigrazione clandestina.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.