Politica

Una signora sindaco fuori dal Comune

Ma siamo impazziti? Una manifestazione per la sicurezza? Magari senza nemmeno sfasciare una vetrina? Senza una bomba molotov, un cassonetto incendiato, una randellata in testa al primo poliziotto che passa? Ma come si permette, sindaco Moratti? Cosa dice? Che vuole proteggere i cittadini? Così? Senza nemmeno un blocco stradale, l'occupazione della ferrovia, la devastazione della tangenziale all'ora di punta? Non le hanno spiegato come funziona? In Italia una manifestazione per essere tale deve avere un minimo sindacale di venti bandiere rosse e dieci magliette con il Che. Altrimenti non è una manifestazione. È demagogia.
E poi, suvvia, signora sindaco: scegliere proprio la sicurezza, un tema così poco elegante. Non si può nemmeno dire nei salotti buoni della città. «Vado alla manifestazione per la sicurezza»: sente come suona male? Vuol mettere una bella sfilata «abbasso gli amerikani» (sempre di moda) o, ultima tendenza, la marcia per i Dico contro l'oscurantismo di Ruini? Questo va fortissimo, mica come la lotta a scippi e rapine. Lo so che chi vive in periferia più che al matrimonio gay è interessato a poter uscir di casa senza finire squartato come un bue: ma che ci vuol fare? Pretendere di rimanere vivi e possibilmente non derubati non è chic. Il matrimonio gay, invece, sì. Scommetto che al suo corteo, caro sindaco, non ci saranno finte tette al vento né luxurie con piume di struzzo, parrucche blu e insulti al Vaticano. Dunque, è chiaro: sarà demagogia.
Gliel'hanno spiegato bene, del resto, i suoi colleghi sindaci. Tipi eleganti, come Sergio Chiamparino (Torino) e Massimo Cacciari (Venezia), che sono persino un po' schifati da questo suo scendere in campo su temi così popolari. Ma dico: non poteva organizzare un convegno su Heidegger? O, che ne so, un seminario sul pensiero di Wittgenstein applicato alla mobilità urbana? O un simposio su Bertrand Russell e la filosofia dei tram? Proprio della sicurezza deve occuparsi? Cioè di quello che chiede la gente? E adesso loro come faranno, poveri figli di un municipio minore?
E poi via, sindaco Moratti, questo suo urlare: è così plebeo. Cacciari, per esempio, s'è infastidito. Dice che lei si dovrebbe vergognare. «Non ci sono solo i salotti Tv e le piazze per farsi ascoltare», sostiene. E lei deve starlo a sentire: Cacciari è uno che nei salotti Tv non si fa vedere, lo sa. Mai fatto una manifestazione di piazza. Qualche settimana fa, per esempio, in piazza con gli artigiani, probabilmente ha mandato un sosia.
E Chiamparino? Lui ama lo stile. E per darle una bella lezione di stile dice che lei è l'amante del governo. Poi dice che è una azzuffapopoli e che fa sparate populiste. Naturalmente, aggiunge che è demagogica. E che urla troppo. Chissà se è lo stesso Chiamparino che urlava: «Sono pronto a portare le chiavi della città a Roma»? Evidentemente no, altrimenti capirebbe il bisogno, ogni tanto, di alzare la voce. Comunque, non so se lei se n'è accorta, ma si sono arrabbiati proprio tutti. Iervolino (Napoli), Dominici (Firenze) e persino Cofferati (Bologna). L'ex sindacalista Cgil ha detto che non bisogna manifestare in piazza. Del resto, si sa, lui è uno che notoriamente delle manifestazioni in piazza ha sempre diffidato. O no?
Ma poi, via, facciamola breve: il problema è solo che lei, signora Moratti, si ostina a manifestare per la sicurezza. Come osa? In fondo i sindaci da sempre manifestano liberamente contro tutto. Ma «contro», appunto, non «per». Negli ultimi anni abbiamo visto i primi cittadini guidare rivolte contro inceneritori, termovalorizzatori, gassificatori, discariche, centrali, grandi opere, scorie nucleari, rifiuti di ogni genere e specie. Ci sono stati i sindaci No Tav, i sindaci no global, i sindaci no base, quelli che si sono opposti metro per metro ad ogni pilone dell'autostrada, viadotto, galleria, turbina elettrica o singolo lampione. Abbiamo visto fasce tricolori trasformarsi in masanielli sfasciatutto, bastian contrari barricadieri, metodici luddisti con l'ordinanza in pugno pronti a minacciare marce su Roma, blocchi perpetui del traffico, interruzioni di pubblici servizi. E tutto andava bene.
Ora, mi domando, sindaco Moratti: non poteva trovare una protesta del genere anche lei? Non poteva opporsi a qualcosa? Perché si ostina a manifestare per avere qualcosa? Perché annuncia cortei pacifici e sereni per migliorare la vita della città? Non le sembra una cosa di un insopportabile buon senso? Un'incredibile caduta nella ragionevolezza? E dunque non sarà poco à la page? Anzi di più: non sarà demagogico, populista e dunque sicuramente di destra? Adesso, poi, alla manifestazione ha detto che verrà anche Silvio Berlusconi. Ha visto? è la prova finale. Ci sarà tanta gente perbene, nemmeno uno slogan offensivo, nessuno con la spranga in mano e il passamontagna in testa. Forse c'è il rischio che serva addirittura a ottenere qualche risultato. Non si stupisca, allora, signora Moratti, se la attaccano: in fondo non è difficile diventare sindaci per chiudersi nei palazzi.

Quello che è difficile è diventare sindaci ed esserlo davvero fuori dal Comune.
Mario Giordano

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