Economia

Silvio: "Manovra non va rafforzata" E ora Tremonti spinge sulla crescita

A margine del vertice G7-G8 di Marsiglia, il ministro dell’Economia fa sapere che, dopo aver affrontato il pareggio di bilancio, il governo farà un tagliando all’economia e ai provvedimenti per la crescita. Maroni, però, punta il dito: "Ciò che manca è un ruolo più attivo della Ue"

Silvio: "Manovra non va rafforzata" 
E ora Tremonti spinge sulla crescita

Marsiglia - "La prossima settimana, dopo aver in questa affrontato il pareggio di bilancio, faremo un tagliando all’economia e ai provvedimenti per la crescita". A margine del vertice G7-G8 di Marsiglia, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha puntualizzato quali sono gli intenti del governo per rilanciare il Paese facendo così fronte alla crisi che sta mettendo in ginocchio le economie di tutto il mondo. Così, dopo aver presentato una manovra incentrata sul contenimento della spesa, il titolare del dicastero di via XX Settembre ha fatto sapere che "la strada è il pareggio di bilancio e l’automobile è la crescita". Intanto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi fa sapere che "la manovra non verrà rafforzata".

La manovra non verrà rafforzata "No, ritengo di no". Nel salotto di Bruno Vespa, il premier scuote la testa e respinge l'ipotesi di chi crede che la manovra verrà rafforzata per una terza volta. Berlusconi non lo crede possibile proprio perché "questa manovra è stata fatta da noi seguendo tutte le indicazioni delle Banca Centrale Europea". Intervistato a Porta a Porta, il presidente del Consiglio assiucura dunque che la manovra non verrà rafforzata nei saldi "né nelle prossime settimane né nei prossimi mesi".

Le misure per la crescita Ne ha già parlato al summit con "il vicedirettore generale della Banca d’Italia Ignazio Visco, con l’Ocse, la Commissione Europea". Tutti sembrano essere interessati al piano presentato dal ministro dell'Economia che, settimana prossima, verrà vagliato anche dal governo. "Se ci sarà qualcosa da cambiare nei provvedimenti sulla crescita del governo lo faremo - ha assicurato Tremonti - se necessario, ne aggiungeremo altri". Secondo il ministro, "è stato un errore enorme da parte di alcuni paesi salvare le banche sistemiche senza riformarle separando le attività di banca da quelle più finanziarie". Sebbene si tratti di un problema che, "per fortuna", non ha toccato il Belpaese, Tremonti ha spiegato che si sarebbe dovuto definire prima "una regola internazionale per limitare il debito" per poi agire sul capitale delle banche.

La crisi non è stata superata Secondo Tremonti la crisi finanziaria mondiale, che dura ormai da quattro anni, "è stata gestita ma non superata" e "molti paesi cominciano ora a capire che sono stati fatti molti errori" e se ne "è parlato come se fosse un ciclo economico e non un cambiamento epocale". "Quando a Parigi presero d’assalto la Bastiglia, il re Luigi XVI chiese se fosse una rivolta, gli risposero che era la rivoluzione - ha continuato il ministro dell'Economia - qui non capì e gli tagliarono la testa". Secondo il ministro degli Interni Roberto Maroni buona parte di colpe le ha anche l'Unione europea.

"Penso che la nostra manovra sarà sufficiente - ha detto il titolare del Viminale ai giornalisti - ciò che manca è un ruolo più attivo dell’Unione Europea". 

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