Exit poll guastafeste. Per stappare lo spumante al quartier generale del Pdl, in corso Vittorio Emanuele, i sostenitori del centrodestra che a partire dalle 15 affollano via via la sala devono attendere le proiezioni dei primi risultati elettorali. Che disegnano una forbice ben più larga dei primi dati. Con le ore - e le schede aperte - aumenta la folla e la festa. Vengono occupate tutte le sedie e i divani, arrivano le bandiere del Partito della libertà, i consiglieri e assessori comunali, da Maurizio Cadeo a Stefano Pillitteri, Tiziana Maiolo, Manfredi Palmeri, il vicesindaco Riccardo De Corato, deputati e coordinatori regionali di Fi e An: Valentina Aprea (Fi), Paola Frassinetti (An), Luigi Casero (Fi). «Silvio, Silvio», urla tra gli applausi la gente di ogni età, quando sui due schermi appaiono i risultati del voto al Senato. E con fair play applaudono anche lo sconfitto Walter Veltroni, quando in tv ammette la sconfitta e augura buon lavoro a Berlusconi. Tuttaltro trattamento per la candidata della Destra Daniela Santanchè, che dal Pdl Point guadagna solo fischi e insulti: «Voleva portarci via i voti».
«Abbiamo lavorato bene, il modello Lombardia è stato premiato dai cittadini e vogliamo esportarlo a livello nazionale», assicura la coordinatrice regionale di Fi Mariastella Gelmini. Concetto ribadito dal coordinatore di An Massimo Corsaro, «quella tra noi e la Lega è una coalizione in cui i cittadini credono, la vittoria è dovuta a tutto il centrodestra». Guai a consegnare il merito dellexploit solo al Carroccio. Anche se tra i due alleati del Pdl, An e Fi, cè già aria di resa dei conti: gli azzurri non vogliono puntare il dito nel dì di festa, ma sussurrano che a Milano la Lega ha strappato i voti ad An, ma il calo del partito di Fini viene «mascherato» dalla fusione con Forza Italia. Il successo della Lega, spiega invece il capogruppo di Fi Giulio Gallera, «era previsto, è un alleato fedele e le abbiamo lasciato le battaglie su rom e sicurezza». Nei prossimi mesi si rimescoleranno le carte: «Ci saranno presto le regionali, non ho dubbi che Roberto Formigoni avrà un ministero forte al governo e sarà la migliore occasione per verificare nuovi spazi alla Lega. Ma escludo un ruolo più ampio in Comune».
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