Silvio smaschera il Terzo polo: liste civetta per derubare il Pdl

RomaBerlusconi smaschera il trucco di Fini & Casini & Rutelli. Il Terzo polo a Torino gioca sporco. Fli, Udc e Api hanno infatti intestato una lista alla signora Mina Coppola, omonima del candidato del centrodestra. Pdl e alleati, sotto la Mole, hanno scelto Michele Coppola, assessore alla Cultura della giunta regionale del Piemonte, come proprio candidato a sindaco di Torino. Per tutta risposta, il Terzo polo ha scovato una sconosciuta signora Mina Coppola e le ha intestato una lista a sostegno del suo candidato, Alberto Musy. Una notizia che, arrivata sulla scrivania del Cavaliere, lo ha fatto sbottare: «È singolare che il cosiddetto Terzo polo (Casini, Fini, Rutelli), sempre pronto a fare la morale su come ci si debba comportare e su come la politica debba essere diversa, utilizzi liste patacca e trucchi per ingannare i cittadini». E quindi: «Spero che i maggiori esponenti dell’Udc a livello nazionale - ha rilevato in una nota - intervengano per impedire questo risibile stratagemma. In caso contrario, il 16 maggio il candidato centrista oltre alle elezioni avrà perso anche la faccia». Dietro l’«operazione Coppola» ci sarebbe Antonio Mussa, ex europarlamentare di An, poi passato all’Udc, trombato nel 2009. La signora Cosima «Mina» Coppola sarebbe infatti la sua consorte, prestatasi volentieri a far raggranellare qualche voto in più, sfruttando l’omonimia con il candidato avversario.
La denuncia del trucchetto da parte di Berlusconi ha imbarazzato non poco il leader dell’Udc Casini, in versione Ponzio Pilato: «Non mi sono occupato né delle liste in Lombardia, né in Piemonte»; mentre il responsabile del Fli in Piemonte, Aldo Di Biagio, ha contrattaccato: «Tutto a un tratto le omonimie nelle liste elettorali sono espressione di inganno e furbizia. È paradossale: nelle elezioni del ’96 fu proprio Forza Italia e mettere dentro un Dini, forse per sgraffignare qualche voto alla omonima lista».
In ogni caso Berlusconi, durante un vertice con i big del partito per fare il punto della situazione, è parso determinato: «I sondaggi sono buoni e danno il Pdl in crescita - ha detto ai suoi confermando che la tornata elettorale sarà fondamentale per dare slancio all’esecutivo - e riusciremo a vincere anche a Milano al primo turno». È chiaro che il premier punti tutto sulla riconferma della Moratti a sindaco di Milano ed è pronto a giocare la partita in prima fila, come fece con la Polverini in Lazio nel marzo del 2010. Forte, anche, dei sondaggi in mano al Cavaliere che la danno tra il 50,6% e il 52%. «Ci metterò la faccia e darò il massimo ma serve anche l’impegno di tutti voi», è stato l’auspicio del Cavaliere. E proprio per dare la scossa in più, il Cavaliere manderà una lettera a tutti i milanesi per sottolineare i risultati positivi della giunta uscente. Già previsti, poi, due appuntamenti per chiudere la campagna elettorale: il 7 maggio a Milano, il 13 a Napoli.
La partita, ovviamente, si giocherà sulla giustizia. Ai suoi ha praticamente ribadito i temi trattati nelle ultime uscite pubbliche: la persecuzione da parte delle procure politicizzate e la necessità di riformare la giustizia. I numeri in Parlamento ci sono, nonostante i malpancisti dei responsabili. I quali, divisi in termini di appetiti, scalpitano per ricoprire i posti vacanti nel governo. A sentirli uno per uno, nessuno pretende nulla: «Non sono mica a caccia di poltrone, io» giura Scilipoti. «Non mi interesso di posti ma di politica», gli fa eco Razzi. E così via.

Di fatto qualche responsabile inizia a scalpitare e fa ventilare l’ipotesi di sciogliere il gruppo se le nomine dovessero tardare. E Berlusconi, al responsabile Sardelli, avrebbe assicurato: «La settimana prossima proporrò personalmente al capo dello Stato il pacchetto di nomine». Di certo dopo Pasqua e prima delle amministrative.

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