Simboli e seduzione, la festa dei libri

Come a Barcellona, sabato 22 e domenica 23, anche Brera si riempirà di bancarelle grazie a Telecom Progetto Italia

Francesca Amé

Il libro, questo sconosciuto. Anzi, forse no: pare che in Italia qualche timido segnale di risveglio della lettura ci sia. Lo dicono alcune recenti ricerche, lo confermano le vendite dei volumi allegati ai quotidiani e soprattutto il successo dei festival letterari sparsi per il Bel Paese. Il libro piace - questo l’adagio - purché non si compri in libreria. E allora si fa di necessità virtù e si riempiono le vie del centro di bancarelle con volumi di ogni tipo: nuovi, usati, rarità. Ci ha pensato Ludovica Amat che, per Telecom Progetto Italia, ha deciso per la seconda volta di importare nel cuore di Milano un’usanza che a Barcellona si celebra da settant’anni: la Festa di San Giorgio, festa dei libri e delle rose.
Sabato 22 e domenica 23 aprile sarà divertente girovagare per il quartiere di Brera alla ricerca di libri e di rose. In via Fiori Chiari, in via Brera, in piazza Formentini e via San Carpoforo si ripeterà il rito catalano, cui si aggiungono una serie di presentazioni librarie in quello che fu il ritrovo degli artisti meneghini: il Bar Giamaica. Sono oltre una quindicina i libri freschi di stampa che Angela Di Luciano, in compagnia degli autori, proporrà al pubblico di passaggio. Tra gli altri ci saranno Tiziano Scarpa, Alessandra Appiano e Valeria Palumbo. E siccome la Festa di San Giorgio è anche la festa della seduzione - perché il vero scrittore ammalia sempre il suo lettore - lo spazio Beccaria ospiterà una serie di personaggi del mondo della cultura a discutere sul tema «La seduzione secondo me» (dalle 15.30, sabato e domenica in via San Carpoforo 9).
Invitato chi è abituato a parlare di sentimenti, come Raffaele Morelli, chi fa l’irriverente, come lo scrittore Aldo Nove, e chi, come Renato Mannheimer o Salvatore Carrubba, è nuovo a questi argomenti. Appuntamento speciale anche per gli appassionati di ermeneutica: Haim Baharier proporrà una riflessione sulla dimensione erotica del pensiero ebraico a partire dall’alfabeto i cui grafemi, dice lo studioso, «sono tozzi e gravidi: la lingua ebraica è quella dell’assoluto, ma i suoi grafemi vibrano».
Con circa cinquantamila presenze registrate lo scorso anno, la Fiera di San Giorgio si propone, come spiega Andrea Kerbaker, amministratore delegato di Progetto Italia oltre che scrittore e appassionato di libri, «di togliere i volumi dal tempio sacro delle librerie per trasformarli in oggetti della quotidianità».

Il calore spagnolo rende questa festa indimenticabile per chiunque la visiti: a Milano basterebbe trasformare la lettura (anche con l’omaggio di una rosa: le signore apprezzeranno) in un’esperienza intrigante. «Nella nostra città troppe biblioteche importanti sono andate disperse per scarsa sensibilità», commenta Kerbaker.

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