Roma - In sindacati in piazza per la Festa del lavoro annunciano la ritrovata unità sulla questione dei contratti del lavoro e mandano segnali di dialogo e apertura al nuovo governo: collaboriamo. A fare il primo annunciato Bonanni, leader della Cisl. "Sui contratti, siamo d'accordo tutti e tre ad avviare una discussione con il coinvolgimento degli organismi sindacali, quadri e militanti perché si apra una stagione nuova". L'accordo, spiega, "aiuterà il paese a condizione che anche altri facciano la stessa cosa, le imprese, le autorità, le istituzioni e le forze politiche. Ognuno si dia una regola, ognuno capisca che l'elemento essenziale per la comunità Italia è la collaborazione, la tolleranza, la disponibilità dell'uno verso l'altro".
Angeletti "La prossima settimana terremo la riunione della segreteria unitaria e dei direttivi per rilanciare il nuovo sistema contrattuale". Gli fa eco il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, parlando dal palco allestito a Ravenna. In questo modo, ha detto, "daremo la risposta a chi ha accusato il sindacato di essere conservatore. Per noi cambiare il modello contrattuale non è una concessione ma una rivendicazione". La segreteria unitaria per varare il testo unitario per la riforma dei contratti dovrebbe essere convocata il 7 maggio.
Epifani Quella dei sindacati sulla riforma contrattuale "sarà un'intesa di alto profilo". Anche il segretario della Cgil Guglielmo Epifani conferma l'intesa con Cisl e Uil sulla riforma del modello contrattuale. "Abbiamo in corso una discussione e a giorni prenderemo una decisione: siamo in condizione, da qui a qualche giorno, di presentare un'intesa di altro profilo", ha detto Epifani ricordando che tra i punti qualificanti della proposta ci sarà il tema della rappresentatività del sindacato "un bagno di democrazia che vale per ciascuno di noi". Epifani ha spiegato che questa scelta è stata fatta "non solo perché quando si è uniti si è più forti, ma anche perché c'é un clima preoccupante"riferendosi ai recenti attacchi che sono stati rivolti sia alla Festa della Liberazione sia a quella del Lavoro con gli episodi di intolleranza accaduti a Pesaro.
"Il governo collabori" E nel giorno delle celebrazioni del Primo maggio i leader di Cgil, Cisl e Uil confermano da un lato la volontà di unità, e dall'altro chiedono anche al prossimo governo Berlusconi di "collaborare". "Se il nuovo governo avrà intenzione, così come l'ha il sindacato, di confrontarsi ognuno con le proprie responsabilità e cioé, il sindacato rappresentando i lavoratori e il governo rappresentando tutta la comunità, a quel punto la collaborazione ci potrà essere. Noi dobbiamo sperare che questo avvenga", ha detto Bonanni. Apertura anche da parte del leader della Cgil Guglielmo Epifani: "Non andiamo in discesa: dopo di che i governi vanno sempre rispettati e giudicati per le cose che fanno", ha detto ricordando che ci sono tanti problemi da risolvere, dalla sicurezza alla precarietà, dai rinnovi dei contratti alla riduzione fiscale per lavoratori e pensionati: "Da questo partiremo e valuteremo". Mano tesa anche da parte di Angeletti, convinto che "il rapporto con il governo non sarà più difficile". Certo, ha aggiunto il segretario della Uil, "dipenderà da quanto saprà dare risposte positive per gli impegni che ha assunto. Se farà delle cose positive per il Paese il dialogo sarà semplice".
Polverini (Ugl) Per l'Ugl la riforma dei contratti deve evitare "derive parcellizzanti" e "deve tradursi in maggiore dinamicità e flessibilità ma con benefici per tutti i lavoratori, nessuno escluso". Lo ha detto il segretario generale Renata Polverini alla manifestazione nazionale a Roma per il Primo Maggio. "L'Ugl cresce e la nostra politica del fare si traduce in una sempre maggiore fiducia dei lavoratori come dimostra il successo alla Pirelli Bicocca di Milano - ha detto Polverini - Continueremo a fare il nostro dovere che è quello di rappresentare i lavoratori e i pensionati, pronti a raccogliere le sfide che ci attendono. A partire dalla riforma dei contratti".
Napolitano: "Basta morti sul lavoro" "Quando si verificano assurde e atroci tragedie sul lavoro in angosciosa sequenza in cui perdono la vita dei lavoratori, si leva ancor più fortemente il grido 'basta!' Non puòcontinuare così non ci si può rassegnare come una inevitabile fatalità dobbiamo tutti rimboccarci le maniche", ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano celebrando presso la sede dell'Inail la Festa del Lavoro.
Napolitano ha citato il susseguirsi dei tragiche morti dei lavoratori della Thyssen Krupp di Torino, di Marghera e di Molfetta e nel corso della cerimonia in loro memoria ha consegnato delle Stelle al Merito. Il capo dello Stato ha sottolineato che da quando è al Quirinale si sforza di suscitare sul tema della sicurezza sul lavoro "un'attenzione nuova" precisando che ogni volta avverte "personalmente indignazione e dolore, pena e solidarietà per i famigliari delle vittime, volontà di reagire, di fermare una tragica catena di morte". "I numeri sono pesanti" ha detto Napolitano ricordando che dal primo gennaio ci sono stati 301 incidenti mortali e 270 mila infortuni. "Solo in aprile - ha aggiunto - sono morti 69 lavoratori e altri 57 mila si sono infortunati sul lavoro". "Dobbiamo tutti rimboccarci le maniche, impegnarci concretamente e a fondo" ha esortato rivolgendosi a tutte le componenti del mondo del lavoro e delle istituzioni e in particolare a quelle delle regioni del sud dove "maggiori sono le criticità e la carenze".
Spero di festeggiare il prossimo
Primo Maggio - ha concluso il Capo dello Stato - in un Italia che abbia meglio messo in sicurezza il lavoro, che abbia ripreso a crescere per diventare un Paese economicamente e socialmente più equilibrato e più giusto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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