Il sindaco Avogadro ordina: «Demolite la statua di Totò»

Alassio sfratta, e pure senza troppi complimenti, la statua di Antonio De Curtis, in arte Totò, che la vecchia amministrazione comunale aveva fatto installare nei giardini di piazza Stalla. La nuova giunta ha infatti deciso di dedicare i giardini al conte Luigi Morteo, figura storica della cittadina ligure. «Con tutto rispetto per Totò - spiega il sindaco, Roberto Avogadro, da sempre contrario a quella statua - ma Alassio non ha alcun legame col il “principe della risata“. Meglio dedicare i giardini al Conte Luigi Morteo, che lasciò in eredità un bel patrimonio agli alassini». E così nei giardini Stalla il busto del celebre comico napoletano scoperto dalla figlia Liliana e dalla nipote Diana nel 2009 sarà presto sfrattato. L’opera dello scultore albenganese Flavio Furlani ritrae De Curtis così come appariva nel film «L’oro di Napoli», con il cappello di foggia napoleonica usato per interpretare il «mazziere d’onore» della banda cittadina.
Immediata la censura del consigliere regionale del Pdl, Marco Melgrati: «Se Avogadro voleva trovare il modo di finire sui Tg nazionali, come la volta del bikini, ha fatto centro, ma ci andrà con un’immagine negativa. Infatti la furia iconoclasta da ex repubblica socialista con la quale è stato dato l’ordine di abbattere la statua di Totò è veramente incredibile, fuori luogo e contro la decenza.

Se dicono che non ci sono i soldi, per esempio per aggiustare gli scivoli dei giochi dei bambini - conclude Melgrati - come hanno trovato i soldi per rimuovere la statua? Che oltre tutto non mi somiglia nemmeno! Il grande attore si rivolterà nella tomba, pensando a questi che non sono uomini, ma forse nemmeno caporali».

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