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IL SINDACO DINO DE RUBEIS

Sindaco Bernardino De Rubeis, allora l’ha firmata l’ordinanza?
«Sì, l’ho appena firmata. È incredibile che un supermercato abbia venduto birra e vino a un gruppo di extracomunitari fuggiti dal centro di prima accoglienza di Lampedusa. Quindi, l’ordinanza con cui ne dispongo la chiusura per qualche giorno, mi pare inevitabile».
Veramente, io mi riferivo all’ordinanza in cui ritira le deleghe alla sua vicesindaco Angela Maraventano, senatrice della Lega Nord.
«Sì, ho firmato anche quell’ordinanza. Purtroppo, sì».
Come, purtroppo?
«La mia vicesindaco resta una mia amica».
Bell’amica. Ha detto di lei: «È un pazzo scatenato che cerca solo visibilità». Ha altri amici così?
«Poveretta, si sta sfogando, va capita».
Lei è un perfetto seminarista. Ecumenico e pronto al perdono. Ma sull’isola, c’è chi ha detto che se la Maraventano rimette piede a Lampedusa la buttano a mare. Le risulta? Io avrei paura, sentendo voci di questo tipo.
«Paura? E perché? Che problema c’è? Angela è una lampedusana e la nostra è una comunità che protegge e ama ogni lampedusano».
Il giorno che non farà più il sindaco, può sempre fare il parroco.
«Vede, purtroppo io mi sono sentito assolutamente tradito dal mio vicesindaco, con la quale abbiamo fatto tanta strada insieme».
Tanta mica tanto. Aveva già minacciato di levarle le deleghe a settembre, in occasione delle feste patronali, quando litigaste sul concerto di Baglioni e persino sulle luminarie che, secondo lei, riproducevano il sole delle Alpi padano.
«Ho sempre avuto rispetto di mille battaglie fatte da Angela. Ma Lampedusa non può diventare una caserma a cielo aperto».
Quindi la riprenderebbe? Rifarebbe una coalizione fra il suo partito, l’Mpa del governatore siciliano Lombardo, e la Lega Nord della senatrice Maraventano?
«E perché non dovrei farlo?».
Lombardo ha fatto anche un comunicato ufficiale in cui si dice che i rapporti fra Mpa e Lega non sono assolutamente compromessi.
«Guardi, in questo momento, sto riportando alcuni immigrati nel centro di accoglienza, sto verificando i danni riportati da un ristorante, e sono convinto che siamo sulla buona strada. Martedì o mercoledì incontreremo Berlusconi e gli spiegheremo pacatamente che Lampedusa non può diventare una colonia penale a cielo aperto, perdendo la sua propensione al turismo.

Tutto il resto è secondario».

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