Egregio dottor Massimiliano Lussana, le spacconate «pro veritate» sul massaggio tradizionale thailandese rilasciate l8 scorso dal Presidente della Provincia di Savona, mi inducono ad appendere labito del pensionato e rivestire quello di segretario nazionale (1968) dei massaggiatori sportivi, poi massofisioterapisti dal 1971, e di segretario ligure della Categoria.
Orbene, se da quelle parti «la politica con le sue scelte e le sue decisioni si basa sulla serietà e non sulla battuta», che cazzecca la tintura dei capelli con l«imparare le lingue suonando la chitarra»? Intanto, le note struggenti di una chitarra (non quella di Apicella), hanno spedito lintera banda musicale politico-progressista della Campania (mandolini, tromboni, grancasse) in salutare tournée nei trentasette impianti per i trattamenti dei rifiuti e discariche della regione.
Quanto poi allopinione del Giornale «su chi pratica lattività di massaggiatore e massaggiatrice nel pieno rispetto della legge, nella tutela della salute dei clienti», il loquace interlocutore leggerà pure la mia, se del caso a caratteri di scatola, a patto di provare la genialità politico-giuridica sbandierata da quella Commissione cultura, istruzione e quantaltro.
Qualcuno, infatti, è al corrente che alla base di quellattività cè una formazione universitaria?
Qualcuno ha letto le lezioni impartite dalla Corte costituzionale ad Abruzzo, Liguria, Piemonte e Veneto, sulla loro incompetenza ad istituire corsi per massaggiatori?
Qualcuno sa indicare in quale piega del diritto planetario sanitario la professione è indicata al maschile ed al femminile?
Grazie per lospitalità che riterrà di concedermi e mi consideri sempre al servizio della legalità e della tutela della salute dei cittadini.
*Già segretario ligure dei massofisioterapisti
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