(...) ha fatto discutere un documento che chiedeva la condanna del regime fascista. Detto, fatto. Da entrambi gli schieramenti voto a favore della mozione e tutti d'accordo. Poi è stata la volta del secondo ordine del giorno presentato da Luigi Barbieri e Massimo Chiappara del Popolo della Libertà che hanno presentato un testo sulla falsa riga di quello della sinistra ma condannando i delitti di tutti i regimi totalitari mettendo in evidenza anche quelli perpetrati dai regimi comunisti che hanno causato oltre cento milioni di morti tra Unione Sovietica, Cambogia, Cina, Vietnam, Cuba senza dimenticare i partigiani di Tito e i morti italiani delle Foibe. Cosa ti devi aspettare se non un'altrettanto voto compatto a favore della mozione? Invece, no. Dai banchi della maggioranza che guida l'amministrazione di Lavagna le mani dei consiglieri si alzano quando il presidente del consiglio comunale chiede: "Chi vota contro?". A favore solo i firmatari del documento. "Eravamo anche disposti a limare parti del testo che abbiamo presentato pur di arrivare ad una votazione ampiamente condivisa - lamenta Luigi Barbieri -. Invece dalla maggioranza c'è stato il netto rifiuto a qualsiasi possibilità di confronto". Nessuna dichiarazione in aula che motivasse la contrarietà al documento del Pdl, solo la dichiarazione di voto che sottolineava la volontà di non confrontarsi "perché il documento è di stampo politico".
"La loro è stata solo una scusa utile ad evitare un confronto con chi, probabilmente, ancora non riesce a rimarcare le colpe dell'ideologia comunista" chiude Barbieri, mentre sulla vicenda interviene a piedi uniti anche il vice coordinatore Pdl della città di Lavagna Claudio Vergano: "Stupisce ancora di più il fatto che esponenti di questa stessa maggioranza - attacca il vice coordinatore del Popolo della Libertà -, culturalmente lontani anni luce dall'ideologia comunista e che, ne sono fermamente convinto, in cuor loro piangono anche i morti italiani nelle Foibe, non abbiano avuto il coraggio delle proprie idee ed abbiano negato la verità storica per opportunità politica, ordini di scuderia o una sorta di "rispetto" per le ideologie dei compagni di maggioranza. Mi chiedo come si possa essere Democratici, magari cattolici, e negare le vittime del Comunismo".
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