RomaÈ un Berlusconi particolarmente irritato nei confronti dellopposizione. Confida in privato: «La sinistra non fa altro che stravolgere il mio pensiero e attaccarmi su tutto». Ce lha anche con Repubblica, quotidiano debenedettiano che pure ieri è tornato ad attaccarlo a testa bassa. Il motivo è quello per cui il presidente del Consiglio ha battibeccato laltra sera a Ballarò con il vicedirettore di largo Fochetti, Massimo Giannini. In quella occasione il Cavaliere aveva telefonato in diretta per puntualizzare il suo pensiero in merito allaccusa di aver sempre incentivato o giustificato levasione fiscale. «Menzogne - sera sfogato il premier -. Menzogne inaccettabili sulla tv pubblica. Sono il primo contribuente dItalia e il mio governo ha aumentato gli introiti provenienti dalla lotta allevasione».
Ma quella telefonata è stata come lanciare benzina sul fuoco visto che sia il leader del Pd Bersani sulla sua pagina Facebook, sia Repubblica, sono tornati sullargomento andando a ripescare vecchie frasi del Cavaliere in cui trattava di elusione ed evasione fiscale. La prima è datata 11 novembre 2004: «Se lo Stato ti chiede più di un terzo di quello che hai guadagnato, cè una sopraffazione, e allora ti ingegni per trovare sistemi elusivi o addirittura eversivi che senti in sintonia con il tuo intimo sentimento di moralità», disse allepoca. Berlusconi però è sconcertato per come si possa estrapolare un concetto dal proprio contesto, fino ad arrivare a stravolgerne il significato. «Il mio intento è sempre stato quello di combattere levasione - si sarebbe sfogato coi suoi -. Ho sempre sostenuto, invece, che solamente un fisco più giusto e meno asfissiante può indurre i contribuenti a pagare fino in fondo le tasse». Più chiaro in unaltra dichiarazione, datata 19 febbraio 2004: «Laliquota fiscale massima giusta è al 33 per cento, se arriva al 50 per cento rende giustificabile o almeno comprensibile levasione». Anche allora scoppiò il putiferio politico e anche allora il premier dovette precisare: «Non ho mai detto che gli evasori fanno bene a evadere. Ho soltanto sostenuto che se vogliamo contribuenti onesti occorrono anche tasse oneste».
Berlusconi, oggi, è costretto a ripetere il medesimo concetto e a doversi difendere dallaccusa di voler giustificare i disonesti: «Una cosa dellaltro mondo. Anche perché i numeri dimostrano che il mio governo ha abbassato le tasse ed è stato impietoso nella lotta allevasione». Anche lattuale manovra - è il ragionamento del Cavaliere - contiene regole nuove tutte tese a combattere elusione ed evasione fiscale. Laltro motivo di amarezza del presidente del Consiglio è laver riesumato frasi dette in un periodo storico particolare. Soprattutto per quanto dichiarato in febbraio: di lì a poco sarebbe partita una campagna elettorale per le Europee che si preannunciava accesissima. Da una parte la Casa delle libertà, con Berlusconi a guidare il suo secondo governo; dallaltra il centrosinistra, coalizione delle tasse, dei Prodi, dei Visco, dei Padoa-Schioppa. Gli stessi che vinsero le politiche per un pugno di voti nel 2006.
E proprio durante quel governo Berlusconi riaffermò il suo pensiero delle imposte troppo alte: «Il prelievo fiscale corretto - disse il 2 aprile 2008 - si aggira intorno a un terzo del reddito. Se invece le tasse sono tra il 50 e il 60 per cento è troppo. E così è giustificato mettere in atto lelusione o levasione». Anche allora polemiche a non finire e anche allora precisazioni che però non sono comparse nei quotidiani di ieri: «Levasione è sempre ingiusta ma a volte lo Stato esagera con le imposte. Il succo è aliquote giuste, contribuenti onesti». Concetti, questi, che però non sono passati. Questo perché, è lo sfogo del premier, «la sinistra fa propaganda mentre il mio governo fa i fatti».
Negli ultimi quattro anni, dal 2006 al 2009, gli incassi dellerario dovuti alla lotta allevasione sono saliti da 4,4 miliardi nel 2006 a 9,1 nel 2009 con una crescita continua: 6,4 miliardi nel 2007 e 6,9 nel 2008. Non solo: anche sul fronte degli accertamenti tributari il governo non ha certo abbassato la guardia: nel 2008 sono stati 644.465 e hanno portato a una maggiore imposta accertata in 20.319 casi; nel 2009 sono stati 711.932 e hanno portato a una maggiore imposta in 26.338 casi. Inoltre, con la manovra che coinvolge i Comuni negli accertamenti fiscali, è certo che il balzo in avanti sarà ancora più consistente.
Dati, questi, che però non verranno riconosciuti dal partito di Repubblica - sostengono nellentourage del premier - perché la regola per loro è «mentire, mentire, mentire».
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