Sabrina Cottone
Un colpo di mano alle otto di sera, quando laula è ormai semideserta. Diciassette sì, undici no e due astenuti e il gioco contro Bettino Craxi è fatto: il consiglio comunale vota una mozione che si oppone alla targa di piazza Duomo 19 in ricordo del segretario del Psi. Il centrosinistra compatto si allea con la Lega per fermare lomaggio a Craxi che era stato deciso dalla giunta. Si astiene il capogruppo di An, Stefano Di Martino. Tra i no sconfitti anche quello del sindaco, Gabriele Albertini, colui che nel giugno scorso aveva portato in giunta la proposta di quella targa a quellindirizzo: piazza Duomo 19, la casa del Partito socialista a Milano e per trentanni quartier generale di Bettino Craxi. Ma i voti non bastano a fermare il centrosinistra. E la mozione contro la memoria è approvata.
«È proprio la decisione di apporre quella targa in quel luogo che da un lato rischia di ridurre la vicenda di Craxi alla parabola di Tangentopoli e dallaltro offende la verità storica e la coscienza civile della città» recita tra laltro la mozione presentata dal consigliere dei Ds, Giovanni Colombo, e sottoscritta dai colleghi diessini Aldo Ugliano e Federico Ottolenghi, della Margherita Andrea Fanzago e Fabrizio Spirolazzi, da Adriano Ciccioni del gruppo misto. Ieri in aula sono arrivati altri sì di peso come quello del capogruppo ds Emanuele Fiano e di Marilena Adamo, del portavoce del centrosinistra, Sandro Antoniazzi e poi del verde Maurizio Baruffi, di Milly Moratti e di altri ancora. Tutti concordi a sottolineare loffesa alla «coscienza civile della città».
La figlia Stefania Craxi è amareggiata: «È la prova provata che nellUnione vogliono loblio su Craxi o peggio ancora una verità fasulla, bugiarda, patteggiata. Questo atto mette in una contraddizione gigantesca coloro che come mio fratello Bobo pensano di poter stare nel centrosinistra». Stefano Pillitteri, nipote di Craxi e socialista di Forza Italia, accusa: «Un blitz estremamente squallido. Non si può fare una discussione su Craxi in un momento in cui mezzo consiglio non cè. Anche io ero appena andato via: poco prima avevamo deciso di rinviare la votazione su via Valpreda, unintitolazione chiesta dal centrosinistra, proprio per concedere maggiore spazio al dibattito». Stefania Craxi è sorpresa dalla scelta della Lega di votare contro la targa: «Mi stupisce, mi rammarica e crea un problema politico. Faccio appello a Bossi e ai dirigenti nazionali del partito perché intervengano a condannare questa decisione iniqua. Quando votarono lautorizzazione a procedere contro mio padre, Bossi andò da lui e gli disse: stai tranquillo, i miei voteranno contro. E così è accaduto».
Manfredi Palmeri, capogruppo azzurro in consiglio comunale, rilancia: «Aspettiamo di sapere dal centrosinistra dove intendano mettere la targa in ricordo di Craxi». LUnione infatti ha bocciato piazza Duomo 19 ma ha ritirato la mozione dellItalia dei Valori che chiede di bloccare qualsiasi targa. «Di Pietro ha salvato Craxi» commenta Palmeri, che fino allultimo ha chiesto di votare il documento: «Volevo stanare gli anticraxiani, lipocrisia maggiore è stato il ritiro di quella mozione».
Un no che sorprende, in un momento in cui gli sforzi politici di buona parte del centrosinistra sembrano mossi dallafflato di far tornare allovile le pecorelle dellex Psi. «Questa è la vostra casa» ha ripetuto Piero Fassino alla conclusione della Festa dellUnità. In ballo cè la candidatura di Umberto Veronesi, uomo che ha fatto a lungo parte della direzione nazionale del Garofano. E forse non è un caso che lattacco a Bettino Craxi e a tutto ciò che rappresenta arrivi in un momento decisivo, a pochi giorni dalla decisione delloncologo.
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