Alla fine applaudono tutti, politici di destra e di sinistra, militanti di An e cittadini. Nicolò Scialfa, consigliere comunale di Unione a sinistra (costola di Rifondazione) e preside di mestiere, ha appena detto che su temi come la sicurezza non ha più senso ragionare per schieramenti. «La sinistra per anni ha trascurato questo problema - dice al convegno organizzato da An-. È stato un errore, come lo è oggi quello di Cofferati, sindaco di Bologna, che fa una politica della sicurezza contro i lavavetri, dei poveri disgraziati».
Più di un politico, al convegno, ricorda quanto è importante dare un messaggio chiaro ai giovani sulla legalità. «Nella mia scuola, lanno corso, ho sospeso 97 ragazzi - racconta Scialfa-. Un terzo dei 1500 iscritti sono extracomunitari e vi assicuro che italiani e stranieri delinquono allo stesso modo». «Non è vero» gli urla qualcuno dal pubblico. E Scialfa insiste: «Sui problemi come questi non ha senso dividersi, da vicepresidente del consiglio comunale sono pronto a collaborare con i consiglieri del centrodestra».
Il discorso si fa più politico e Scialfa non risparmia critiche alla sinistra: «Ero nel Pci e quando Berlinguer ha tirato fuori la questione morale ho subito detto ai miei compagni di partito che la cosa non mi piaceva, non può diventare argomento politico considerarsi migliori degli altri». Si arriva a parlare della Resistenza.
Perché ci sono problemi urgenti da risolvere, come quelli legati alla sicurezza nei quartieri a rischio della città. «E parlare di destra e sinistra non aiuta» conclude Scialfa, raccogliendo applausi.
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