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La sinistra governa, la Liguria svolta a destra

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(...) si dichiarava in quest’area, l’anno successivo la percentuale era salita a 35. Quando Burlando vinse in Regione, la forbice si era già ridotta: 60 a 40 per il centrosinistra. Da lì in poi il tracollo. Probabilmente frutto del malcontento per come la sinistra sta governando tutte i massimi enti locali.
Un ribaltone sorprendente, soprattutto per gli analisti. «Sorpresa è il termine esatto per descrivere quella che è stata la mia reazione - spiega Ferrari Nasi, docente al corso di Analisi della pubblica opinione proprio all’ateneo di Genova - Tanto che per controprova sono andato a vedere il risultato delle altre regioni e del nazionale. Il campione era direi significativo, 1200 casi. Regioni marcatamente sia di centrodestra, sia di centrosinistra come Emilia, Lombardia e Toscana erano assolutamente stabili, con scarti percentuali molto bassi e un trend costante. Così pure l’Italia che si conferma in prevalenza di centrodestra, circa al 55/56 per cento».
La domanda non era volta a conoscere un’intenzione di voto e non era posta con formule condizionanti. «Il fatto è proprio quello. Ormai i sondaggi, da strumento di conoscenza sociale sono diventati anche strumento di comunicazione politica. È quello che insegno al mio corso universitario, a distinguere le informazioni “buone” che offre un sondaggio da quelle da scartare - continua Arnaldo Ferrari Nasi - Spesso si fanno sondaggi per dare un input. Ormai i committenti chiedono più rilevamenti, alcuni restano riservati. La Repubblica si rivolge ad esempio alla Ipr e a Ilvo Diamanti. Per le regionali liguri, ricordo il caso di un quotidiano locale che pubblicò sul sito della presidenza del consiglio un sondaggio che risultava realizzato dallo stesso quotidiano e commissionato da una società che, in ultima analisi, era riconducibile ancora a quel giornale. C’è in giro di tutto».
Il dato del sorprendente rilevamento sulla Liguria potrebbe essere affrontato proprio nel corso universitario che inizierà il 2 marzo in via Balbi. Ma tra le motivazioni di questo improvviso ribaltone ci può essere la cattiva amministrazione del centrosinistra? «Non posso rispondere a questa domanda perché il sondaggio non riguardava le motivazioni né un’intenzione di voto - frena Ferrari Nasi - Quello che registriamo, pur dovendo anche tenere conto di una possibile tolleranza, è il cambiamento innegabile del trend. I liguri ora si sentono più di centrodestra. Che non vuol dire che voteranno questa coalizione.

Sono cose che dipendono dall’offerta anche politica che viene poi proposta alle elezioni». Significa però che il centrodestra avrebbe la possibilità di farsi votare dal 56 per cento dei liguri. Se non lo farà, dovrà imparare a fare un esame di coscienza. Perché vincere anche in Liguria non è più impossibile.

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