Una campagna elettorale a spese della circoscrizione. Alcuni rappresentanti della sinistra della IV circoscrizione Valbisagno, hanno scritto un opuscolo, sovvenzionato con i soldi delle manifestazioni culturali del «parlamentino» che è tutta unautocelebrazione. Un inno ai partiti di Rifondazione e dei Ds. Secondo una delibera votata dal Cdc di via Molassana l'opuscolo doveva intitolarsi «Percorsi di studi sulla socialità in Valbisagno: il lavoro». È il completamento dello studio di ricerca socio-economica riguardante la vallata elaborato nell'ambito del «Progetto intercircoscrizionale pace e mondialità», sovvenzionato dalla Colori Boero. Ma il titolo è cambiato. Ora è «Economia, culture, e socialità a Genova: un'analisi empirica nella Valbisagno». La stampa e la divulgazione sono state assegnate al Nuovo Ciep di Molassana. «È un circolo interculturale - spiega Domenico Morabito, capogruppo di An in circoscrizione - che ha come presidente la capogruppo di Rifondazione nella nostra circoscrizione. Un bel conflitto di interessi. Tra l'altro Giuseppina Giani, questo è il nome della rappresentante dell'estrema sinistra, ha anche curato la presentazione del volumetto». Una prefazione nella quale si legge quanto, a suo dire, è stato fatto nella vallata.
Lunga è l'intervista ad un personaggio, che per tutto i volumetto, rimane anonimo, che racconta le meraviglie fatte dalla sinistra nei quartieri di Staglieno, Molassana e Struppa. Viene definito «un pensionato». Tra coloro che hanno collaborato spunta Giordano Bruschi. «Bruschi, oltre ad essere il marito della Giani - racconta Morabito -, è anche uno dei maggiori esponenti di Rifondazione».
Si legge che tra le caratteristiche di questo lembo di Genova c'è quella di avere «un'identità sociale che si conferma indirettamente a livello politico: il quartiere mantiene una sua identità di sinistra e democratica». «Ma chi glielo ha detto - continua Morabito - a questo anonimo ex amministratore locale di fare dichiarazioni non più veritiere!».
La vallata, infatti, viene ancora definita «operaia». «Con un termine obsoleto - rimarca Morabito - ma che a quella frangia della sinistra continua sempre a piacere molto». E ancora, tra i teatri più importanti della città viene nominato il Teatro dell'Ortica, situato in via Allende a Molassana. «Che ovviamente nessuno conosce - sottolinea Morabito, nemmeno gli abitanti della vallata. Pensate - continua - che dopo il Carlo Felice, il Genovese, quello della Corte e la Tosse, hanno messo questo, dicendo peraltro che qui sono state rappresentate grandi opere teatrali. Ma quali?». Anche qui il legame è chiaro.
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