Sabrina Cottone
Silvio Berlusconi parla in milanese alla platea di milanesi che riempie il salone dellhotel Marriott. «Ci sono pensionati sui tram di Milano che dicono: 'uhè ti, cossa l'è che gh'ha dì el Berlusca? Che l'aumentava i pension? S'è vist nagott'». Tradotto suona un po meno efficace ma rende comunque il senso: «Ehi tu, cosa ha detto il Berlusconi? Che aumentava le pensioni? Non si è visto niente». La scenetta, spiega il presidente del Consiglio, è una rappresentazione organizzata ad arte e i protagonisti della recita sono «pensionati usati dalla sinistra» per denigrare il governo. La verità, assicura il premier, è totalmente diversa e cioè che il contratto con gli italiani «è stato tutto onorato e cè solo la riduzione delle tasse in cui avremmo potuto fare meglio, anche se ci sono undici milioni di cittadini che non fanno neppure la dichiarazione dei redditi».
Berlusconi parla al dibattito organizzato dallarea riformista di Forza Italia, dal movimento «Noi riformatori azzurri» di Francesco Colucci e dai «Circoli di iniziativa riformista» di Carlo Vizzini. La prima a parlare è la coordinatrice regionale, Mariastella Gelmini: «Rispetto al 1994 Forza Italia non è affatto un partito leggero ma al contrario ben strutturato e radicato sul terriorio. E il mondo riformista rappresenta una tradizione importantissima in Lombardia». Su ciascuna delle sedie una copia dellAvanti! ricorda la cultura socialista che anima la serata. Un lungo applauso accompagna il ricordo di Bettino Craxi, morto ad Hammamet e il suo testamento spirituale in cui temeva di «essere riabilitato dai suoi assassini». «Bobo, ricordati di quelle parole» va allattacco Vizzini, criticando le alleanze a sinistra del figlio dellex segretario del Garofano.
Berlusconi ripensa agli anni in cui Craxi era presidente del Consiglio, ricorda lamicizia che lo lega a Colucci, «ci conosciamo non dico da quanto tempo, tantissimi anni, lui aveva lufficio accanto a quello di Bettino in piazza Duomo». Ringrazia lex parlamentare del Psi ora deputato azzurro: «Ciccio ha sentito la polvere acre della trincea. La sua è stata una vita dedicata alla politica e agli altri». Lo cita: «Colucci diceva: Un giorno tutti si accorgeranno che abbiamo ragione noi».
Sventolano le bandiere di Forza Italia e gli striscioni. Dalla folla si leva un urlo rivolto a Berlusconi «grazie di esistere», partono i coretti, volano gli applausi. Il clima è quello del voto che si avvicina e il premier spiega che è necessario mobilitarsi: «Grazie di cuore a tutti, anche in vista della prossima e vicinissima campagna elettorale.
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