Votano a favore del ricordo dei martiri delle Foibe, poi se ne dimenticano. Allistante. Succede in Valpolcevera dove il Municipio ha sì approvato allunanimità due mozioni fortemente volute dal consigliere del Pdl Alessio Bevilacqua, ma, in seguito, nulla ha fatto per metterle in pratica. «Sono anni che mi batto affinché vengano organizzati eventi pubblici per la giornata di ricordo delle Foibe», racconta indignato il consigliere municipale che torna con la memoria - e con le carte protocollate - al 2004. «Precisamente era il 4 febbraio di quellanno quando iniziai a chiedere un evento pubblico sul tema con una mozione: fu la prima volta che in una sede istituzionale della Val Polcevera si iniziò a parlare dellargomento - ricorda Bevilacqua - Chiesi di fare iniziative di ricordo e di intitolare per esempio una delle nuove vie o piazze della vallata al 10 febbraio, giornata dedicata al ricordo delle Foibe. In quelloccasione la mozione venne bocciata e molti di quei consiglieri di circoscrizione sono seduti adesso sui banchi del municipio della Valpolcevera. Presidente incluso. Forse era prematuro parlare allora di Foibe». Vale solo la pena di ricordare che il 30 marzo di quellanno il parlamento italiano approvò la legge per intitolare la giornata del 10 febbraio al ricordo delle foibe. Per rinfrescare la memoria basta dire che alla fine della Seconda guerra mondiale, mentre tutta l'Italia, grazie allesercito anglo-americano, veniva liberata dai tedeschi a Trieste e nellIstria (sino ad allora territorio italiano) si è vissuto linizio di una tragedia: la «liberazione» avvenne ad opera dellesercito comunista jugoslavo agli ordini del maresciallo Tito. Trecentocinquanta mila italiani abitanti dellIstria, di Fiume e della Dalmazia dovettero scappare ed abbandonare la terra, le case, il lavoro, gli amici e gli affetti incalzati dalle bande armate jugoslave. Decine di migliaia furono uccisi nelle Foibe o nei campi di concentramento titini. La loro colpa era di essere italiani e di non voler cadere sotto un regime comunista. Il 10 febbraio è il giorno che tutta lItalia dedica alla memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle Foibe e dellesodo dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati.
Dunque come si ricordano le vittime dellolocausto nazista, così si dovrebbero ricordare gli infoibati. «Non mi persi danimo e aspettai - ricorda Bevilacqua - Attesi altri 5 anni, e il 9 febbraio 2009 depositai uninterpellanza con la quale riportai largomento allattenzione del consiglio chiedendo unaltra volta di fare iniziative per lanno successivo. Linterpellanza venne discussa il 19 febbraio e in quelloccasione lassessore competente rispose che non vi sarebbero stati problemi a organizzare uniniziativa per lanno 2010».
A questo punto Bevilacqua pensa che, vista anche la maggiore sensibilità nazionale sullargomento, il municipio manterrà limpegno. «L11 gennaio 2010, fiducioso che finalmente fosse giunta lora anche in vallata di avere un evento legato al giorno del ricordo presentai uninterpellanza di richiamo a quella precedente - continua il consigliere - ma, sorpresa... venne discussa il 18 febbraio dunque con ritardo eccessivo, quando il 10 febbraio era ormai passato. Ero furente: quando vidi il calendario ritirai linterpellanza dicendo che non volevo nemmeno sentire le spiegazioni della maggioranza». Bevilacqua ricorda che dall11 gennaio 2010 fino al 18 febbraio il consiglio si è riunito per altre due volte precisamente il 21 gennaio e l1 febbraio.
Infaticabile e convinto di aver intrapreso una strada da percorrere fino in fondo, Bevilacqua il 18 febbraio 2010 presenta una nuova mozione in commissione cultura: viene approvata il 28 maggio e successivamente viene approvata anche dal consiglio il 6 dicembre dello stesso anno, ma nonostante questo, nulla di pubblico è stato fatto. «Volontà politica? - si chiede Bevilacqua - Lunico gesto senza sforzo fatto dal Municipio inerente allargomento sono state un paio di commissioni per parlare di uneventuale iniziativa, ma poi tutto è rimasto lettera morta.
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