Il "sirenese" folle e divertito di Vinicio su Radio2 Guarda il backstage col commento di Giordano

Torna Capossela, il più sghembo dei nostri cantautori. In Pryntyl, folle e irresistibile, Vinicio un po' Jack Sparrow, un po' Fred Buscaglione stavolta va a fondo e si mette a cantare nella sua lingua particolare. Il video del backstage

Il "sirenese" folle e divertito di Vinicio su Radio2 
Guarda il backstage col commento di Giordano

Ma bentornato Vinicio Capossela, il più sghembo dei nostri cantautori, quello che conserva più selvatica l’ispirazione, vivendo esattamente ciò che canta, insomma “nell’orgia dei sensi” cui accenna anche stavolta. In Pryntyl folle e irresistibile - che anticipa il cd Marinai, profeti e balene in uscita a fine mese – Vinicio Capossela potrebbe essere qui e là Jack Sparrow nel Pirata dei Carabi oppure Fred Buscaglione alle tre di notte o ancora il direttore dell’orchestra di qualche Casino di Las Vegas, meglio il Caesar’s Palace, ai tempi del Rat Pack.

Canta, lui, con l’accento divertito dell’osservatore di passaggio, del visitatore sorpreso dallo scoprire che “nell’abisso è tutto uno spasso’ e che “lo ubriacano a furia di spritz”.

Dopo aver viaggiato nei secoli con il suo circo Barnum di esagerazioni e mostri e parodie, accompagnato da un musichiere trasversale che dal jazz obliquo alla Nicola Arigliano arriva a partiture più complesse che piacerebbero a tutti, da Piero Piccioni fino a Tom Waits, stavolta Vinicio Capossela va a fondo, si mette a cantare nella sua lingua particolare, naturalmente dopo aver letto i mari di Omero e Dante e Melville e Conrad fino a trovare il particolare “sirenese” di chi, attaccato al pianoforte, ammette ebbro che “ho perso la voce per un paio di gambe” e intanto lascia che le sue dita corrano a zigzag sulla tastiera, inseguite dal tintinnio dei bicchieri, dai clienti ubriachi, dagli sguardi di disprezzo, dall’eco compiaciuto di quel mondo subacqueo che lo aspettava forse da sempre.

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