LA SITUAZIONE A LAMPEDUSA

Sbarchi, partenze, momenti di tensione. Questi gli ingredienti dell’ennesima giornata di fuoco per Lampedusa, l’estremo avamposto dell’Italia nel Mediterraneo, epicentro dell’ondata migratoria che travolge il Paese. Dopo i numerosi sbarchi di lunedì, nella mattinata di ieri è giunto sulle coste dell’isola un altro peschereccio con 250 persone a bordo, seguito da un altro, nel tardo pomeriggio, che ne ha portate altre 60.
Sul fronte dei trasferimenti è salpata verso le 15 la nave «Excelsior» della flotta Grandi Navi Veloci (nella foto, le fasi di imbarco) con a bordo 800 tunisini richiedenti asilo politico. Se la partenza della nave, diretta alle strutture di accoglienza del Paese (la prima tappa sarà a Catania) si è svolta con ordine e senza problemi, diverso discorso per il decollo dell’aereo che ieri ha rimpatriato trenta tunisini. Il volo, predisposto sulla base dell’accordo stipulato dal governo con Tunisi, è partito con due ore di ritardo a causa della protesta inscenata dai migranti che si rifiutavano di entrare nello scalo.

«Vogliamo la libertà, vogliamo andare in Francia, non in Tunisia», hanno gridato i migranti circondati dalle forze di polizia. La situazione si è sbloccata solo dopo una lunga mediazione tra i funzionari addetti all’ordine pubblico e gli stessi extracomunitari.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica