Slitta la scelta della sede, Sala sbotta: "No a Torino o sollevo un caso politico"

La pista di pattinaggio diventa un caso politico. Salvini: "Attenzione ai costi". E Cardinale torna per lo stadio

Slitta la scelta della sede, Sala sbotta: "No a Torino o sollevo un caso politico"

Tempi supplementari. La Cabina di regia sulle Olimpiadi 2026 riunita ieri a Palazzo Chigi ha rinviato la scelta sulla sede che ospiterà le gare di pattinaggio di velocità dopo la rinuncia di Baselga, per comparare le due ipotesi in campo, Fiera di Rho e Oval di Torino. E il sindaco Beppe Sala ha alzato la voce. La Fondazione Milano-Cortina ha già esaminato la proposta di Fiera, supportata da Comune e Regione. Ieri su input del vicepremier Salvini il governo ha deciso di non scartare a priori Torino, ma di valutare entrambi i costi e poi decidere. Il 29 marzo verrà portata la proposta al Cio, con quadro comparativo, la prossima cabina si terrà il 12 aprile ma il voto definitivo spetterà a Fondazione Milano-Cortina nel cda del 18 aprile. E lì i voti potrebbero comunque favorire Milano.

Sala, collegato da Milano, ha sollevato un caso. «La pista a Torino? No, sono pronto a sollevare un problema politico. Torino aveva deciso di non avere le Olimpiadi, mettendo a rischio anche tutto il sistema, ora non si può tornare indietro» ha detto alzando i toni. Presenti o collegati Salvini, che alla vigilia si era espresso pro Piemonte, i governatori di Lombardia e Veneto Attilio Fontana e Luca Zaia, il ministro Giorgetti, il presidente del Coni Malagò e della Fondazione 2026 Andrea Varnier, il sottosegretario Alessandro Morelli. Sala scarta a priori Torino anche se allora era sindaco la M5S Appendino e ora Stefano Lo Russo del Pd. Problemino a sinistra.

Anche Fontana, con toni più soft, frena il governatore del centrodestra Alberto Cirio. «Dalla cabina è emersa una belle proposta di Fiera. A breve verrà comparata con altre, ma è l'unica a costo zero per il pubblico ed è ottimale: permetterà a Milano di avere ulteriore spazio». Adattare un padiglione a Rho costerebbe tra i 15-20 milioni, Fiera sarebbe pronta a coprire la spesa anche se va trovato il «tecnicismo». Torino si presenterà in pochi giorni a Fondazione il dossier e i costi per riattivare l'Oval dei Giochi 2006, secondo alcuni rumors basterebbero 5 milioni. Salvini, come Zaia, ha chiesto di valutare i progetti «con buonsenso», unendo «concretezza e massima attenzione ai costi», i piemontesi «non possono essere esclusi pregiudizialmente».«Sala smentisca il suo ostracismo nei confronti di Torino, non deve pagare gli errori dell'ex sindaco M5S» afferma Daniela Ruffino di Azione.

Restando in tema sportivo, il proprietario del Milan Gerry Cardinale sarà n questi giorni a Milano per sciogliere il nodo stadio.

Incontrerà di nuovo Sala per riferire le valutazioni sull'area de La Maura anche se resterebbero in campo anche le opzioni di San Donato, Sesto e Rozzano. E forse non è del tutto affossato il piano condiviso con l'Inter vicino al Meazza se il 14 marzo il Milan ha chiesto (e ottenuto) una proroga di 90 giorni per depositare in Comune i documenti mancanti.

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