Sudafrica 2010

La Slovacchia deve scoprire quanto vale l’Olanda

I "killer" dell’Italia fanno il test alla squadra più cinica del Mondiale. Il ct oranje: "Noi pensiamo solo alla coppa". Robben parte ancora dalla panchina

La Slovacchia deve scoprire quanto vale l’Olanda

Chissà se Huntelaar ha telefonato a Gattuso o Pirlo per farsi dare qualche consiglio su come affrontare (o non affrontare, visti i risultati...) la Slovacchia. La nazionale olandese - unica europea ad aver chiuso il girone eliminatorio con tre vittorie su tre - può contare sui favori del pronostico (la vittoria oranje si gioca a 1.40): vietato però sottovalutare l’entusiasmo della nazionale dei Vladimir Weiss (padre ct e figlio giocatore) che, dopo l’impresa contro l’Italia, può aggiungere anche un pizzico di spregiudicatezza. «L’Olanda ha comunque dei punti deboli» ammonisce il napoletano Hamsik che sogna un altro sgambetto illustre, prima di dettare ai propri compagni la ricetta giusta per annientare Robben (l’esterno pare recuperato ma dovrebbe comunque partire dalla panchina) e compagni: «Dobbiamo giocare come abbiamo fatto contro l'Italia, senza pressione o paura. Finora l'Olanda ha giocato bene, nascondendo il pallone agli avversari, ma noi dobbiamo fare la nostra partita e guardare al nostro gioco». La Slovacchia non parte battuta, gioca un calcio semplice ma efficace, il mondiale sudafricano ha già ampiamente dimostrato come non esistano più squadre materasso, Lippi docet: solo gli olandesi hanno tutto da perdere, per gli slovacchi essere arrivati agli ottavi vale già quanto un mezzo mondiale. «L’Olanda è una squadra fantastica», ammette il ct Vladimir Weiss: «Molti dei suoi giocatori fanno parte delle migliori squadre del mondo: giocano in Spagna, in Inghilterra o Italia, è una squadra con una grande tradizione calcistica e con una storia importante alle spalle. Hanno calciatori come Robben, Van Persie, Sneijder e Van der Vaart di primissimo livello».

Gli oranje fanno comunque paura: hanno vinto tre partite senza entusiasmare, non può essere che un ottimo segno. «Siamo stati molto compatti in difesa e credo che sia diventato un reparto imporante. Abbiamo subito solo un gol durante la prima fase. Penso che in generale abbiamo dimostrato la nostra forza di gruppo: abbiamo anche vinto tre partite su tre, non potevamo fare di meglio», le parole del ct olandese Van Marwijk, che mescola autocritica a profonda fiducia e stima nella sua nazionale. «Credo che la nostra ultima partita contro il Camerun non sia stata bellissima, ma i nostri traguardi restano sempre la finale e il trofeo». Sulla stessa lunghezza d'onda il capitano Giovanni van Bronckhorst: «Sono entusiasta di come stiamo giocando, stiamo migliorando in alcune situazioni e sono sicuro che possiamo giocare meglio. In un torneo come questo è importante ottenere risultati anche quando non si gioca al meglio».

Ma se gli slovacchi sono veramente quelli visti contro l’Italia, un’Olanda col freno a mano tirato potrebbe - a sorpresa - non bastare.

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