In Slovenia è già sindrome da euro

Popolazione e media temono forti rincari dei prezzi dal gennaio 2007 quando il tallero uscirà di scena

Rodolfo Parietti

da Milano

All’inizio, hanno gonfiato il petto di orgoglio patrio per essere stati ammessi a pieni voti nel club di Eurolandia. Poi, hanno cominciato a preoccuparsi. E così, in Slovenia, è già sindrome da change-over. Anche se all’appuntamento con la dipartita valutaria del tallero mancano ancora più di sei mesi (l’adozione dell’euro è prevista per il primo gennaio 2007), da Lubiana a Nova Gorica, da Maribor a Jesenice è subito scattata la missione «Occhi aperti». Sui cartellini dei prezzi.
Oltre un milione di sloveni, ovvero più della metà della popolazione complessiva, è infatti convinto che l’ingresso dell’euro porterà spinte inflazionistiche. Detta in parole più povere: i prezzi aumenteranno senza ragione vanificando l’operazione trasparenza varata dal governo con l’introduzione del cartellino sulle merci espresso sia in euro, sia in talleri. Il timore è più che fondato, vista l’esperienza di Italia e Germania, malgrado il governatore della banca centrale abbia minimizzato l’impatto sul carovita (tra 0,12 e 0,29 punti percentuali) derivante dal passaggio alla moneta unica.
Rassicurazioni poco convincenti. Il 47% degli sloveni mette infatti in preventivo un peggioramento della qualità della vita e si pone quindi in netto contrasto con gli obiettivi di un Paese convinto di poter diventare tra i 10 membri pià ricchi dell’Unione. Oggi il Pil slovacco ha già sopravanzato la ricchezza complessiva della Grecia e del Portogallo, ma il reddito pro capite rimane di poco superiore ai 10.500 euro l’anno, il più alto tra i 10 nuovi Paesi dell’Unione ma ben oltre la metà rispetto a quello italiano (24mila euro). Sul tenore di vita degli sloveni incombe inoltre l’invito rivolto dalla Bce di Jean-Claude Trichet alla moderazione salariale. Che resta indubbiamente un modo per contenere le tensioni inflazionistiche, ma che ha qualche limite se i prezzi aumentano in modo incontrollato.
D’altra parte, il governo di Lubiana non sembra particolarmente sensibile al problema. «Lanceremo una grande campagna di informazione per eliminare i dubbi espressi dalla popolazione. Si tratta in particolare di familiarizzare il pubblico con la moneta europea, poiché il periodo transitorio è propizio alla messa in circolazione di tagli falsi».

Le prime banconote verranno distribuite alle banche in settembre, le altre istituzioni dovranno pazientare fino a dicembre. Quando cioè la sindrome da change-over potrebbe aver ulteriormente ingrossato l’esercito dei nostalgici del tallero.

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