Smette di combattere la pasionaria del Pdl

(...) o poi l’avrebbe costretta ad una vita sacrificata se non alla morte, aveva deciso di buttarsi nell’arena politica. Mettendoci la faccia e impegnandosi per gli altri. Mi disse: «Siccome non potrò più combattere per me, cerco di impegnarmi per gli altri». Scherzava raccontando che, anche se la voce le mancava, non aveva mai taciuto durante le sedute del consiglio municipale.
Dopo quell’articolo in tanti addetti ai lavori mi contattarono proprio per sottolineare il reale impegno di questa persona e l’esempio che rappresentava per molti esponenti del centrodestra. Ieri il primo a chiamare la nostra redazione per ricordarla è stato un consigliere del Pd del suo municipio, Salvatore Trotta. Anche lui commosso dalla storia di Francesca. Una che da quando è stata eletta non ha svolto quell’incarico solo di facciata ma si è fatta sotto con il presidente Francesco Carleo ottenendo da subito la possibilità di impegnarsi come delegata del municipio del Castello della passeggiata di Nervi. Fino a un anno fa era una sede gestita da un’associazione che l’aveva trasformato in un circolo privato, con il suo impegno Montalto l’aveva rimesso a nuovo dandogli un altro più consono ruolo. Ha trasformato quel castello un una casa per gli artisti con esposizioni continue ed uno spazio concesso alla «Gaslini band band». «Ho imparato ad apprezzarla in uno dei momenti più bui di Forza Italia- racconta la capogruppo azzurra in consiglio comunale Raffaella Della Bianca -. Era il 1997 ed eravamo insieme ad una manifestazione nazionale a Roma. Battagliera, volenterosa e solare. Fino a ieri ha incarnato lo spirito del ’94. Chi è stato azzurro da subito capisce cosa voglio dire. Lei ci ha sempre creduto in ogni momento anche quando era solo una simpatizzante». Nel parlare di Francesca la capogruppo a Tursi, che ieri ha fatto osservare in consiglio comunale un minuto di silenzio in sua memoria, ha ripercorso l’episodio con cui si sono conosciuti: «È venuta nella mia attività - prosegue - e ha visto che sulla scrivania avevo una copia del Giornale. Dicendomi che era lo stesso quotidiano che leggeva lei ci siamo messe a discutere di politica». Non si è nascosta anche quando ha deciso di mettersi in gioco facendo distribuire i suoi volantini elettorali per il quartiere nella primavera del 2007 quando già la malattia non le permetteva di uscire. Non si è fermata ogni volta che il suo partito l’ha chiamata, «c’era quando avevamo bisogno di combattere» appunta Roberto Cassinelli, coordinatore metropolitano di Forza Italia a Genova. «La sua morte arriva dopo una malattia lunga alla quale ha saputo lottare come un leone.

Ci mancherà la sua presenza, era una donna che riusciva a portare un contributo distensivo in ogni discussione anche quando gli animi erano particolarmente accesi». Oggi il rosario al collegio «Emiliani» alle 18.30, domani alla chiesa dell’Assunta alle 11.30 i funerali. Domani come ieri rimarrà esempio per chi la politica la fa per passione.

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