chiamati a esaminare il Piano generale di sviluppo del Comune per i prossimi 5 anni. La capogruppo del Pd Carmela Rozza è stata chiara: «Siamo pronti anche a misure immediate e impopolari se serve per rispondere all'emergenza, dalle targhe alterne al blocco delle auto in città». E «va bene trovare l'accordo con la Provincia e gli altri comuni perch´ le misure siano più ampie possibili, ma senza che questo impedisca a Milano di fare la propria parte anche con divieti più rigidi». Come dire: non si ricerchi a tutti i costi la condivisione, sollecitata da Palazzo Isimbardi, con gli altri Comuni.
Aria di strappo, forse, dopo che proprio il Comune che si era impantanato nel «blocco sì- blocco no» del centro storico dieci giorni fa ne era uscito facendo asse con la Provincia, partecipando al tavolo dell'area metropolitana e condividendo l'ordinanza in vigore fino a questa sera in 46 Comuni: stop ai diesel Euro 3 senza filtro, obbligo per case e uffici di abbassare di un grado la temperatura e per i negozi di tenere chiuse le porte d'ingresso. Il presidente Guido Podestà e l'assessore all'Ambiente della Provincia Cristina Stancari hanno convocato prima per il 7 dicembre e poi anticipato a oggi l'incontro con i sindaci e commercianti per esaminare i risultati ottenuti e decidere come proseguire. Palazzo Isimbardi è propenso a proseguire con il divieto agli Euro 3, le misure su negozi e caldaie. L'Unione del commercio (che conferma il ricorso contro le multe per le porte aperte nei negozi anche dopo l'incontro ieri con gli assessori D'Alfonso e Granelli), invita a «rafforzare il lavaggio strade» e chiederà ai negozianti di contribuire davanti alle vetrine. Ma «scongiuriamo blocchi auto che sarebbero un grave danno sotto le feste e sono inefficaci contro lo smog». E la Provincia ascolterà al tavolo la proposta dei due giorni di stop a Milano targata Pisapia ma farà asse con i commercianti. Se le condizioni meteo e i livelli di inquinamento non cambieranno, anticipano Podestà e Stancari, saranno valutate «nuove misure», servono «provvedimenti condivisi» ma che «tengano conto del giusto equilibrio esistente fra la salvaguardia della salute dei cittadini e le esigenze dei lavoratori. In questa fase estremamente complessa per l'intero Paese è necessario anche non assumere decisioni troppo drastiche tali da contrarre i consumi indispensabili per il rilancio dell'economia».
Nel vertice con il sindaco proseguito fino a tardi i gruppi di maggioranza hanno messo sul tavolo anche altre proposte se l'emergenza non rientrasse, dalle targhe alterne la prossima settimana, allo sfasamento degli orari di apertura di scuole e uffici pubblici quando il Pm10 è alle stelle fino a chiuderli dopo 5 giorni di sforamento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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