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Sneijder-Eto’o, Moratti ci pensa Drogba a sorpresa il vice Ibra?

Non allarmatevi ma il presidente potrebbe fare la doppietta. Due anni fa Ibra, lo scorso anno Balotelli, adesso Sneijder-Eto’o. Non c’è aria di smobilitazione ma tutto fa credere che Moratti progetti una stagione di transizione in cui screma gli ingaggi, monetizza e sistema i libri. Nelle ultime ore le voci su Eto’o si sono impennate, i russi dell’Anzhi Makhachkala probabilmente fanno sul serio anche se le cifre che circolano attorno a questa eventuale trattativa sono contraddittorie. La prima offerta, a luglio, era di 50 milioni per il cartellino e venti netti a stagione per il camerunense, respinte. Ora si parla di 30 milioni e un quadriennale a 15. Presentato come il nuovo leader, Eto’o ora è seccato con Branca che non avrebbe escluso la sua cessione e con Gasperini che non lo vede punta centrale. Sono voci. Invece 20 milioni a stagione sono tanti soldi. Lui non ha mai nascosto il desiderio di giocare in Premier league ma l’offerta è da paura per un attaccante di trent’anni e poi c’è questa storia di Carlitos Tevez che non lo lascia tranquillo. Tutto sembra girare attorno all’argentino che ieri è tornato a Manchester e si è allenato a Carrington. Chi lo ha visto però ha assicurato che avesse le valigie in braccio. Mansur figlio chiede 40 milioni e su questa base la trattativa neanche si apre perché l’Inter è in vantaggio su tutto. Fallito l’accordo con il Corinthians ora c’è un’unica alternativa possibile come confermato dal suo agente, Kia Joorabchian: «Lui vuole lasciare il City». I due Manchester sono in agguato per Eto’o e Sneijder, Moratti si troverebbe una settantina di milioni da investire su altri giovani e aprire un nuovo ciclo. Tevez comunque ha già 27 anni e un ingaggio di poco inferiore a quello di Samuel Eto’o. Di logico in questa storia c’è solo un pacco di soldi, senza senso anche per il City che ha già Silva in quel ruolo e tratta il giovane Nasri dell’Arsenal, trequartista puro, per 25 milioni. Ieri parziale marcia indietro di Sneijder: «Potrei anche rimanere, l’ultima parola spetta all’Inter». Eto’o avrebbe dato la medesima risposta.
Il vero colpo di Moratti sarebbe quello di rimbalzare oligarchi e inglesi, ha un potenziale economico che glielo consente mentre tutti attendono le sue cessioni eccellenti, al pari del sogno Cesc Fabregas con la maglia rossonera, impresa al limite dell’impossibile. Stavolta pare proprio che il centrocampista dell’Arsenal intenda accelerare il ritorno a Barcellona, disposto addirittura a ridursi l’ingaggio di 4,5 milioni a stagione. I tifosi hanno chiesto a Galliani di regalargli Fabregas e di riportare Kakà, in realtà il Milan sta lavorando su Montolivo che ha chiuso con la Fiorentina e Aquilani che non ha intenzione di tornare a Liverpool. Senza mai perdere d’occhio De Rossi che non sta rinnovando con la Roma. Un’unica certezza: Galliani non ha mai fallito un obiettivo. Unica controindicazione: non è chiaro l’obiettivo. Kakà in prestito al Milan è una specie di suicidio di Florentino Perez ma il Madrid ha saputo fare di peggio.
L’olandese di colore dell’Amburgo Eijero Elia è invece un obiettivo reale, ala veloce, buon tiro: Marotta ha nuovamente dichiarato che il mercato non è chiuso e il procuratore ha confermato l’offerta. Se lo vogliono, lo prendono. Dopo il blitz ad Amburgo la situazione è la seguente: l’offerta è la metà della richiesta. Il primo obiettivo per la fascia resta Vargas, ma la Fiorentina vuole Quagliarella. La Juve non deve tentennare perché Josè Mourinho sta piombando sull’esterno peruviano. Il colpo più affascinate però sarebbe l’ingaggio di Didier Drogba, l’ivoriano che doveva arrivare al Milan già due stagione fa, ingaggio da top player in scadenza fra un anno. Il Milan ci sta pensando come vice Ibra. Poi finisce che il grande colpo lo ha già fatto il Madrid, sempre in terapia a causa dello strapotere del Barça, con l’ingaggio dell’argentino Coira, 7 anni, il più giovane calciatore straniero nella lunga storia del club. Di nome fa Leonel, il suo idolo è Messi.

Ma forse questa più che una storia di mercato è solo una malinconica ossessione.

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