E listeria dei numeri. Quelli dati in campagna elettorale dai candidati e dai loro entourage, quelli sfornati quasi quotidianamente dalle case sondaggistiche che, anche a livello nazionale, stanno monitorando il caso Liguria: una tre le regioni incerte in vista della tornata elettorale di fine marzo, tanto da diventare una sorta di laboratorio. Da studiare e analizzare. Fino a ieri praticamente tutti gli istituti demoscopici hanno dato risultati che premiano il ritorno di Sandro Biasotti alla presidenza della Regione con scarti in suo favore del 2, 3 per cento rispetto ai voti raccolti dallattuale governatore Claudio Burlando, Udc compresa. Ieri, invece, il Secolo XIX ha pubblicato una nuova inchiesta che lo stesso quotidiano ha commissionato ad una società ligure «The Real Politics live.com» un sito web che si occuperebbe di sondaggi in Liguria e che dà una visione diametralmente opposta della situazione rispetto a case sondaggistiche nazionali come Swg, Istituto Piepoli e Euromedia research. Burlando sarebbe al 52,8% a fronte del 47,2% di Biasotti.
Un risultato che il candidato del centrodestra ha catalogato come «patacca». «Patacca perché non la premia?», «No, patacca perché quella casa sondaggistica non è nemmeno registrata e quindi poco attendile per non dire nulla» replica il presidente.
Soccorso rosso Arrivano i sondaggi «salva Burlando»
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