Cara Valeria, sono un ragazzo giovane, ma abbastanza grande da aver dovuto avere esperienze sentimentali che purtroppo non ho mai avuto. Sono sempre stato atipico rispetto ai miei coetanei, certe volte ho rischiato di sembrare una macchietta. Il primo approccio con una ragazza, in primo liceo, è stato completamente un fiasco. Prevedibile: il mio stile di corteggiamento era quasi da cavaliere medievale... Non mi meraviglio che le cose non siano andate come speravo. Ma non so che dire di tutti gli altri casi. In quarto superiore avevo un interesse per una ragazza della classe accanto. Provai a mandarle un messaggio, in cui forse esplicitavo troppo il fatto che avrei voluto conoscerla... perciò non mi ha mai risposto. Un paio d’anni dopo la fine del liceo, provai a ricontattare una mia vecchia compagna di classe, scrivendole un semplice «ciao». All’inizio mi rispose, ma quando le dissi che non ci vedevamo da un sacco di tempo, non mi rispose più. Dunque stavolta niente «comportamenti medievali», disinvolto e senza implicazioni... epperò niente, tre tentativi su tre andati falliti... Poi conobbi su internet un’altra ragazza però un giorno mi scappò che per me era importante avere una morale, e mi disse che non voleva più parlare con me... Infine l’anno scorso conobbi un’altra ragazza ancora. Tentai di tutto per attirare la sua attenzione, anche ubriacarmi (io che ero astemio) speravo che diventando più festaiolo... Le chiesi di uscire ma mi disse che non voleva andare oltre l’amicizia... Ormai non so più cosa fare. Sento che non esiste un modo giusto per approcciare le ragazze, anzi, mi sembra impossibile... eppure gli altri si fidanzano... Quel è il mio problema? Cosa dovrei fare?
F.
Caro F., l’unica spia che mi si accende, davanti alla sua pur puntuale lettera, è quella confessione di «esigenza morale» fatta alla ragazza di Internet. Cosa intendeva con quel «per me è importante avere una morale»? A cosa si riferiva? E in che contesto glielo ha detto? Capita che i tentativi di approccio con l’altro sesso vadano falliti, e lei in fin dei conti si è praticamente concentrato sull’epoca del liceo quando certe porte in faccia sono parte del gioco.
"Cos'è che sbaglio con le ragazze?"
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