da Roma
Il Papa ha accettato le dimissioni del quasi settantanovenne cardinale Angelo Sodano, e ha annunciato che il 15 settembre nominerà Segretario di Stato larcivescovo di Genova Tarcisio Bertone, 71 anni. Una nomina decisiva per il pontificato, dato che il «primo ministro» vaticano è il più stretto e diretto collaboratore del Papa nel governo della Curia e nei rapporti della Santa sede con gli Stati. Con uniniziativa senza precedenti, Benedetto XVI ha annunciato ieri di aver accettato la rinuncia presentata a suo tempo per raggiunti limiti detà da Sodano, «chiedendogli, però, di rimanere in carica fino al 15 settembre 2006, con tutte le facoltà inerenti a tale ufficio». «In detta medesima data - si legge ancora nel comunicato - il Santo padre nominerà il cardinale Bertone, arcivescovo di Genova, come nuovo Segretario di Stato». Lo stesso giorno, 15 settembre, il Papa riceverà in udienza tutti i membri della Segreteria di Stato «per ringraziare pubblicamente» Sodano per il servizio prestato.
Poco dopo lannuncio della nomina differita la sala stampa vaticana ha divulgato una inconsueta dichiarazione del cardinale Sodano (definito, per un lapsus, in una prima versione, «segretario generale»), il quale dopo aver fatto gli auguri al suo «futuro successore», ha fatto sapere che in autunno, dopo aver lasciato lincarico, avrà modo «di illustrare agli amici giornalisti il lavoro svolto in questi anni dalla Segreteria di Stato... Un lavoro metodico e profondo, fatto a squadra (poi opportunamente modificato nel più corretto di squadra), con grande spirito di servizio». Quasi una conferenza stampa di fine mandato da primo ministro. Contemporaneamente, a Genova, Bertone annunciava alla diocesi la notizia, dando lettura di una lettera del Papa, che lo definisce «pastore fedele capace di coniugare attività pastorale e preparazione dottrinale». «Queste caratteristiche e la reciproca conoscenza e fiducia maturata in anni di comune servizio mi hanno indotto - ha scritto ancora Benedetto XVI di Bertone - a sceglierlo per questalto e delicato compito».
Ieri il pontefice ha reso nota anche unaltra importante nomina (anche questa, come la prima, annunciata ma differita a settembre), quella del «ministro degli Esteri» Giovanni Lajolo, promosso alla guida del Governatorato, al posto del dimissionario cardinale Szoka.
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