Roma «La Chiesa è con te, dolce Cristo in terra...». Si è concluso con queste parole linedito indirizzo di saluto letto domenica mattina dal cardinale Angelo Sodano, decano del sacro collegio ed ex Segretario di Stato, allinizio della messa di Pasqua celebrata dal Pontefice sul sagrato di San Pietro sotto una pioggia incessante. Un messaggio di saluto che non appartiene alla tradizione di queste celebrazioni, ma che ha rappresentato di fatto lunico riferimento alle polemiche e agli attacchi contro il Papa per lo scandalo della pedofilia del clero. Un messaggio con il quale il decano dei cardinali ha voluto esprimere a nome di tutta la Chiesa la solidarietà e la vicinanza a Benedetto XVI.
«La liturgia della Chiesa ci invita a una santa letizia ha detto il porporato, che fino al settembre 2006, prima di passare il testimone al successore Tarcisio Bertone, ha guidato la Segreteria di Stato anche se scende la pioggia su questa storica piazza il sole risplende sui nostri cuori, ci stringiamo a lei roccia indefettibile della Santa Chiesa di Cristo». Laccenno alla «roccia» è evangelico: se Cristo stesso è la «pietra scartata dai costruttori divenuta testata dangolo», Pietro, il principe degli apostoli, è la «pietra» sulla quale Gesù edifica la sua Chiesa.
«Le siamo profondamente grati ha continuato il cardinale Sodano rivolto a Papa Ratzinger per la sua fortezza danimo e per il coraggio apostolico. Noi ammiriamo il suo grande amore che con cuore di padre fa proprie le speranze di tutta lumanità di oggi, in modo speciale dei poveri e dei sofferenti».
«Oggi ha continuato il decano del collegio cardinalizio per mezzo mio tutta la Chiesa desidera dirle in coro, buona Pasqua amato Santo Padre, la Chiesa è con lei, con lei sono i cardinali suoi collaboratori della Curia romana, con lei i vescovi che guidano le tremila circoscrizioni ecclesiastiche e quei quattrocentomila sacerdoti che servono generosamente il popolo di Dio nelle parrocchie, nelle scuole, negli ospedali come pure nelle missioni». Sodano non è così entrato direttamente nel merito delle polemiche, ma ha sottolienato il grande bene che tanti preti dediti alla loro missione compiono quotidianamente ad ogni latitudine delle terra. Un lavoro prezioso che le rischiose generalizzazioni e le enfatizzazioni mediatiche di queste settimane rischiano di far dimenticare, finendo per deformare lautentica realtà della Chiesa.
«È con lei il popolo di Dio ha detto ancora il cardinale che non si lascia impressionare dal chiacchiericcio». Luso del termine «chiacchericcio» per definire gli attacchi di questi giorni non è casuale: esattamente una settimana prima, nellomelia della messa della domenica delle Palme, Benedetto XVI aveva detto che da Dio viene il «coraggio che non si lascia intimidire dal chiacchiericcio delle opinioni dominanti». Il riferimento papale era certamente più ampio, e il testo preparato con largo anticipo, ma era stato comunque letto e collegato alle polemiche sulla pedofilia. E in questo modo è stato citato da Sodano.
Il cardinale ha concluso: «Come lei ci ha insegnato Giovedì santo citando San Pietro, Gesù insultato non rispose con insulti e ci soccorre nelle prove: nel mondo, ci disse, avrete delle tribolazioni ma abbiate coraggio io ho vinto il mondo». Quindi laugurio finale: «Buona Pasqua Padre Santo, la Chiesa è con te, dolce Cristo in terra». Sodano si è tolto la berretta rossa e si è avvicinato al trono papale, per abbracciare Ratzinger, e che ha mostrato di apprezzare il breve saluto.
Intanto ieri la stampa estera ha acceso i riflettori sul messaggio papale per la Pasqua criticando il fatto che Benedetto XVI non ha affrontato il tema degli abusi: dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna alla Spagna, molti media hanno pubblicato titoli sul mancato «mea culpa» del Pontefice. Il Washington Post è arrivato a paragonare ciò che sta accadendo nella Chiesa cattolica allo scandalo Watergate. Articoli e commenti definiti sul sito web della Radio Vaticana una «eclatante campagna diffamatoria».
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