Politica

La soffiata decisiva da un inglese arrestato in Pakistan

Il fratello di uno dei terroristi ha svelato i piani del complotto dopo 4 giorni d’interrogatorio

Lorenzo Amuso

da Londra

L'arresto del fratello di uno dei sospetti terroristi, un messaggio cifrato proveniente dal Pakistan con destinazione Londra, le indiscrezioni trapelate dalla comunità musulmana. È questa la fortunata combinazione che ha permesso di neutralizzare la serie di attentati previsti su una dozzina di voli tra la Gran Bretagna e gli Stati Uniti. Un'operazione, condotta da Scotland Yard in collaborazione con i servizi di sicurezza nazionali, scattata con una settimana d'anticipo a seguito di una soffiata partita dal Pakistan. Lo rivelano fonti della sicurezza di Islamabad, riferendosi all'arresto, la settimana scorsa, di Rashid Rauf.
Cittadino britannico di origine pakistana, Rauf è stato fermato il 4 agosto a Bahawalpur, non distante dal confine con l'Afghanistan. Considerato dagli inquirenti un «personaggio chiave», avrebbe collaborato con la polizia dopo «tre o quattro giorni di interrogatorio», rivelando i dettagli del piano. «Quando è stato interrogato ha vuotato il sacco - ha riferito un funzionario dell'Isi, il servizio segreto pakistano -, raccontandoci ciò che riteniamo né gli statunitensi né i britannici sapessero». Ovvero che i terroristi «stavano progettando di far esplodere numerosi aerei». Non appena la confessione di Rauf è stata trasmessa a Scotland Yard, si è deciso di intervenire.
Il timore degli inquirenti era che i terroristi, sospettando di essere sorvegliati una volta perso il contatto con uno dei loro leader, potessero o fuggire o anticipare gli attentati. Eventualità che rischiava di vanificare oltre un anno di indagini, pedinamenti, intercettazioni telefoniche. Il sottosegretario agli Esteri, Khursheed Kasuri, ha spiegato che Rauf, arrestato con altri sei sospetti tra cui un secondo cittadino britannico, era sorvegliato da diverso tempo dai servizi segreti che ne intercettavano telefonate ed e-mail. Aveva lasciato Birmingham nel 2002. Già allora la sua abitazione - dove nella notte di giovedì è stato arrestato suo fratello, Tayib, 21 anni - era stata perquisita dalla polizia. Secondo gli inquirenti, Rauf non solo può contare su forti legami con gruppi militanti, ma avrebbe ricevuto anche addestramenti da al Qaida per l'utilizzo degli esplosivi.
Scotland Yard sta indagando su possibli legami tra i 24 fermati giovedì e gli attentatori dello scorso 7 luglio. Si sospetta che almeno due degli ultimi arrestati avessero visitato le madrasse vicino a Lahore nello stesso periodo di Mohammad Sidique Khan e Shehzad Tanweer, due degli attentatori alla rete dei trasporti londinese. Presto verrà interrogato in proposito Hafiz Mhammed Saeed, capo della Charity Jamaat al-Dawat che gestisce proprio il centro di Markaz Taiba.
Si cerca di capire se il presunto leader dell'organizzazione terroristica Lashkar i-Taiba conoscesse qualcuno dei sospetti, tra i quali - secondo il settimanale tedesco Focus - ce ne sarebbe uno che era in contatto con la moglie di uno degli organizzatori delle stragi dell'11 settembre. Il presunto terrorista sembra infatti comunicasse regolarmente con Nese Bahaji, moglie di Said Bahaji, il marocchino con passaporto tedesco di cui si è persa ogni traccia. Intrecci che confermano il sospetto di una rete internazionale del terrore, basata in Medio Oriente ma con diramazioni ovunque. È inoltre emerso che uno degli arrestati di Walthamstow, nell'Est di Londra, era un regolare visitatore di un campo di addestramento diretto dalla Tablighi Jamaat, un'organizzazione che fonti Usa ritengono essere una succursale di al Qaida.
Continuano intanto gli arresti in Pakistan, il cui ritrovato impegno nella lotta al terrorismo ha meritato il plauso delle autorità britanniche. Islamabad ha confermato il fermo di altri presunti terroristi, con responsabilità negli attentati sventati. Uno di questi è un cittadino britannico, un secondo pare sia Matiur Rehman, 29 anni, ritenuto dall'intelligence pakistana un'importante figura di al Qaida nonché ideatore dell'attentato al presidente Musharraf. Sarebbe stato lui la mente del piano appena sventato.

Un'ipotesi ancora da verificare, così come quella secondo cui alcuni uomini arrestati giovedì sarebbero stati addestrati all'uso degli esplosivi da al Qaida in campi in Pakistan.

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