Soffocati dal monossido di carbonio

PaviaUn’intera famiglia egiziana, padre, due figli di tre e quattro anni e la madre all’ottavo mese di gravidanza, sterminata dalle esalazioni di una caldaia difettosa. Li scoprono i parenti a tre giorni dal decesso nel sonno.
E' successo ieri a Landriano, centro tra Pavia e il sudmilano. Sono appena passate le tre del pomeriggio quando fratelli e cognate, che provavano a contattare Mohamed El Sherif, i bimbi Alì e Abdalla e la moglie Hibraim Sabah dal primo di gennaio, capiscono che davvero qualcosa non va. E parte la telefonata al 118 di Pavia.
I sanitari, ascoltato il racconto allarmato dei parenti, si muovono per arrivare sul posto non prima di aver allertato i carabinieri pavesi con i vigili del fuoco.
Quando forze dell'ordine e sanitari raggiungono l'abitazione indicata è chiaro a tutti che non c'è proprio più nulla da fare. Forzata la serratura dai vigili del fuoco, i corpi vengono trovati esanimi sui rispettivi letti. Sarà il medico di turno del 118 a sentenziare che la morte, per tutti, risale a almeno 72 ore prima. L'ennesima tragedia evitabile per una caldaia o non bene manutenuta o difettosa. E sarà proprio questo che cercherà di capire la Asl intervenuta, poco dopo il recupero, dei cadaveri sul posto, stilando la propria relazione tecnica. La famiglia risiedeva regolarmente in territorio italiano da diversi anni e abitava in questa casa, al piano terra di una palazzina anni '60 di via Cirano, da due anni. Mohamed era conosciuto e apprezzato da tutti a Landriano perchè lavorava in paese come muratore.
Così come in casi come questi la procura della Repubblica di Pavia ha aperto un'inchiesta per evidenziare eventuali ipotesi di reato per omicidio plurimo colposo.

La famiglia abitava qui in affitto. Indagini, quindi, verranno eseguite anche nei confronti degli obblighi che i proprietari di casa avrebbero dovuto assolvere. L’intero paese, ieri, appreso della tragedia, si è riversato nella via.

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