Sofri operato di tracheotomia: ora respira meglio

Oggi le radiografie per valutare se la lesione all’esofago è guarita dopo l’intervento di sabato

Adriano Sofri è stato sottoposto a tracheotomia. «La tracheotomia - spiega nel bollettino medico Giuseppe De Iaco, primario del reparto di rianimazione del Santa Chiara di Pisa - non è conseguente ad un peggioramento respiratorio, ma è una nececessità perchè questo migliori». E in effetti, dopo l’intervento, il quadro respiratorio è leggermente migliorato. «Il paziente - prosegue il bollettino - è sottoposto ad un tipo di ventilazione semiassistita e continua ad essere sedato». Ora i medici vogliono aspettare che la situazione si stabilizzi, poi proveranno a pilotare l’uscita di Sofri dal coma farmacologico e a svegliarlo. Già oggi, comunque, dovrebbero essere disposte analisi radiologiche per capire se la lesione all’esofago - una perforazione di cinque centimetri - è guarita con l’operazione effettuata all’alba di sabato scorso. Insomma, con la massima cautela si lavora per riportare Sofri verso la vita, ma nessuno si fa illusioni. Il cammino sarà lungo e complesso. Sofri è stato colpito nella notte fra venerdì e sabato della scorsa settimana da un malore, diagnosticato come Sindrome di Boerhaave.

Si tratta di una malattia rarissima, citata nella letteratura scientifica non più di trecento volte e fatale per il paziente se non si interviene immediatamente. Sofri è stato operato con grande tempestività da Mauro Rossi, uno dei massimi specialisti italiani dell’esofago e questo gli ha salvato la vita.

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