Come il mobile computing può contribuire a trasformare il proprio modello di business e da dove iniziare?
Sono queste le due domande che un'organizzazione dovrebbe porsi prima di abbracciare la rivoluzione del mobile computing, altrimenti il rischio è di sviluppare app per il mobile senza ottenere il ritorno sull'investimento (Roi) sperato.
Con MobileFirst, Ibm propone un approccio strategico che permette alle aziende di incamminarsi in modo sicuro e soddisfacente in un mondo in cui l'accesso alla rete avviene principalmente attraverso dispositivi mobili.
Accanto a un ricco portfolio di prodotti, Big Blue ha annunciato nuovi servizi per assistere le aziende nella definizione delle strategie di mobile computing e nello sviluppo dei relativi progetti. Tra questi si segnalano «Ibm MobileFirst Strategy and Design Services» e «Ibm MobileFirst Implementations Services». I primi prevedono l'intervento di consulenti di Ibm per aiutare le imprese, attraverso «Mobile Workshops», a individuare e sviluppare le applicazioni e ad architettare infrastrutture idonee ad accelerare i progressi nel mobile computing.
Gli «Ibm MobileFirst Implementations Services» offrono tutto il supporto necessario per avviare un'infrastruttura mobile e gestire i portafogli di applicazioni mobili e gli ambienti Byod (Bring-your-own-device). L'offerta si compone di diversi servizi che indirizzano tematiche quali le strategie riguardanti le reti It, la gestione completa del ciclo di vita dei dispositivi mobili e il supporto agli utenti, l'accelerazione del rilascio di applicazioni mobili avvalendosi di infrastrutture per sviluppo applicativo, e la sicurezza dei dispositivi (protezione rispetto alla perdita di informazioni, furto o smarrimento, accesso non autorizzato, spyware e malware e altro).
Ibm non ha pensato solo alle esigenze degli utenti finali, ma anche a quelle di tutto l'eco-sistema degli sviluppatori, dei business partner e del mondo accademico.
L'obiettivo nei confronti degli sviluppatori è aiutarli, anche attraverso partnership (una molto importante è stata siglata con At&t), a creare, in modo facile e veloce, app ricche di funzioni, come ad esempio il riconoscimento vocale e il pagamento rapido.
Con il servizio «Ready for Ibm MobileFirst», le software house possono incorporare le tecnologie mobili nelle loro soluzioni.
Con iniziative a favore del mondo universitario, infine, Ibm intende contribuire alla formazione delle prossima generazione di sviluppatori per il mobile.
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