Sogni e paure, i bimbi li raccontano ai ghisa

Barbara Carrer

Una Milano più pulita e non immersa nel grigiore, maggior cura dell’ambiente, meno traffico e più verde. E ancora: gli elementi che ledono la tranquillità del loro quartiere: il traffico e la presenza di «estranei». I traguardi: la ricerca di sicurezza e maggior complicità con le forze dell’ordine. Questi i sogni dei bambini del Ticinese, quali emergono dall’iniziativa «I vigili tra i banchi di scuola», finalizzata a stabilire un contatto tra i cittadini in erba e le istituzioni cittadine. Si tratta di un progetto nato su iniziativa degli agenti della zona con la collaborazione di 7 scuole elementari, altrettanti nonni (per unire il passato al presente) e 876 esercizi artigianali e commerciali. Protagonisti gli stessi vigili i quali, armati di questionari e un fascicolo sulla storia di Milano, hanno incontrato gli allievi delle quinte. Lo scopo? Dare voce alle aspirazioni dei più piccoli, stimolare la loro creatività, e creare una rete di amici (vigili di quartiere, negozianti, artigiani), punti di riferimento in caso di necessità.
L’agente di quartiere, in particolare, lungi dall’essere considerato una figura austera, incline a rimproverare e impartire contravvenzioni, viene «umanizzato» e visto come artefice della sicurezza urbana. «Anche per noi è stata un’esperienza di crescita - hanno commentato i nuovi maestri in divisa - che ha fornito spunti di riflessione e punti di vista diversi da quelli degli adulti».

«È un progetto utile perché i bambini si sentano più che mai affezionati alla loro città e conoscano la sua storia, le sue tradizioni, una società cristiana della quale siamo orgogliosi», ha spiegato Guido Manca, assessore comunale alla Sicurezza.

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