da Roma
Il Sette Colli è stato per Filippo Magnini una tappa di passaggio nel cammino verso Pechino 2008. Il campione del mondo dei 100 stile libero vivrà unestate tra impegni sportivi e non, poi solo bracciate e virate in vasca.
Magnini, qual è il prezzo della popolarità dopo il bis mondiale a Melbourne?
«Foto e autografi in più, interviste, servizi fotografici, apparizioni in tv dalla Ventura e in altri programmi. Per ora va bene così, qualche ospitata in video fa sempre piacere anche se sono un po stanco. Ma a settembre dirò basta, entrerò in clausura per preparare al meglio le Olimpiadi».
Già, la prima in Cina. Mancano 14 mesi, ma sta già pensando allatmosfera particolare che troverà?
«Il contorno non interessa quando devi vincere una medaglia doro. Sono convinto comunque che lorganizzazione sarà perfetta, non come ad Atene o a Shanghai, mia unica esperienza cinese: tre quarti dora per arrivare in piscina... ».
Ad agosto farà le prove alle Universiadi di Bangkok.
«È un appuntamento modello Giochi, ma con meno pressioni e dove ci si diverte. È unesperienza nuova per me, farò i 100 e le staffette».
Rosolino lascerà Roma per Verona. Le dispiace?
«Credo sia inevitabile, ma non parlerei di distacco traumatico. È stato il mio compagno di allenamento più importante, abbiamo condiviso tanti momenti anche fuori dalla vasca. Mi ha insegnato molto, soprattutto a essere professionale in allenamento, dove sono più estroverso rispetto alla gara nella quale do il massimo. E io gli ho insegnato che ci può divertire tra un test e laltro. Ora gli interessi sono diversi: Max deve preparare i 400, io i 100 e tutti e due i 200».
Cosa pensa della vicenda Marin-Manaudou?
«Non entro nello specifico, ma io non andrei via da un posto per amore. Lo farei solo se trovassi un tecnico valido altrove».
In Italia, popolo di calciofili, il nuoto sta recuperando terreno?
«Credo di sì, la gente ha fame di persone che vincono. Noi nuotatori mandiamo il messaggio che non siamo trogloditi che facciamo sport, noi ci mettiamo passione e guadagniamo solo se vinciamo. Ora cè più attenzione nei nostri confronti, le vittorie ci hanno aiutato molto».
Lei «sfreccia» in acqua, ma venerdì a Misano riceverà in regalo una Ducati.
«Le moto sono la mia passione. A Roma uso la mia Agusta per andare da casa in piscina. E sono tifoso di Valentino Rossi. Certo, se mi regalasse una Yamaha... ».
A parte Rossi, conosce altri sportivi?
«Sono molto amico di Volandri, ho assistito alla sua vittoria su Federer agli internazionali dItalia.
Avete parlato di quel discusso striscione?
«Gli ho chiesto se anchio lo scudetto dovevo metterlo in quel posto, mi ha detto di no. Ci abbiamo riso sopra ed è finita lì».
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