Cronache

Il sogno di un parroco: la funivia

Il sogno di un parroco: la funivia

Chi si inoltra in Val Fontanabuona provenendo da Lavagna, appena superata Carasco può notare sulle immediate alture un piccolo agglomerato di case con una chiesa: è il Santuario di Nostra Signora della Guardia in San Martino del Monte. Lo si raggiunge imboccando a Bavaggi, dalla strada provinciale, una stretta carrozzabile che risale le pendici del Monte Pissacqua. La chiesa ha origini antiche, già citata in documenti della seconda metà del Duecento, fu dapprima succursale della vicina parrocchia Vignale, per divenire poi essa stessa chiesa matrice in epoca più recente. Intitolata a San Martino, nel XVIII secolo vi si consolidò il culto per la Madonna della Guardia. La strada carrozzabile, inaugurata nel 1949, fu voluta dall'allora parroco di San Martino, don Perrazzo.
Ma un decennio prima, o poco più, un altro parroco, don Vittorio Olcese, si era prodigato per togliere dall'isolamento il Santuario e le case di San Martino, con un progetto tutto suo che prevedeva la costruzione di una funivia che collegasse la valle con il piazzale della chiesa. Ne siamo venuti a conoscenza per caso, sfogliando il libro «I fratelli Mora in cartolina» recentemente pubblicato a Colorno (PR), nel quale compare una cartolina illustrata da Dino Mora, con il progetto di una funivia che da Bavaggi saliva al Santuario. Su una lunghezza di 600 metri essa avrebbe superato il dislivello di circa 300 metri, con una stazione intermedia in località Pianello, in circa tre minuti.
Nell'archivio del Santuario, grazie alla cortesia del parroco don Corrado, abbiamo consultato la documentazione relativa agli anni trenta, nel periodo in cui la chiesa era retta da don Olcese, con tutte le delibere della Fabbriceria: purtroppo non vi è traccia del progetto, rimasto forse solo nei desideri di quel Parroco ed elaborato dalla fantasia di un eccellente illustratore quale era Dino Mora.

C'è ancora qualche anziano che ricorda di averne sentito parlare, perché don Olcese avrebbe voluto in Fontanabuona un Santuario della Madonna della Guardia facilmente raggiungibile, come, quasi di fronte ad esso, era quello di Montallegro di Rapallo.

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