Rapporti

La «Soi» guarda più lontano E salva la vista agli italiani

Il 99° congresso della Società Oftalmologica italiana Visite specialistiche cruciali per prevenire le malattie

Michele Di Lollo

Guardare lontano non è un sogno. È un diritto. Di questo e di molto altro si è parlato dal 20 al 23 novembre 2019 al 99esimo congresso «Soi« a Roma. La Società Oftalmologica Italiana, la «Soi», ha aperto uno spazio in cui poter dibattere e confrontarsi. In una bellissima cornice, nella capitale, presso il Rome Cavalieri Waldorf Astoria Resort, migliaia di oculisti si sono dati appuntamento per discutere dei maggiori temi che riguardano la categoria. A presiedere gli incontri, il professor Matteo Piovella che della «Soi» è appunto presidente.

Dai dibattiti emergono elementi importanti soprattutto per i pazienti, perché, come dice il professore, disporre di una buona vista è straordinariamente importante per tutti noi. Esistono malattie come glaucoma, cataratta e degenerazione maculare che devono essere curate perfettamente per non portare alla cecità. Prendiamo le maculopatie. Sono un gruppo di malattie croniche che colpiscono la macula, ossia la parte centrale e nobile della retina dove è massima la concentrazione dei coni, i fotorecettori (cellule nervose) specializzati per la visione dei dettagli. È questa zona che consente di leggere, guidare, riconoscere i volti e i colori. La degenerazione maculare senile è una delle patologie principali che interessano la macula. Questa patologia determina una compromissione della visione centrale che può essere più o meno grave, mentre la visione periferica o laterale viene conservata. Solitamente la patologia insorge molto lentamente e nelle fasi iniziali i sintomi sono modesti. È una malattia che insorge dopo i cinquant'anni con un'incidenza che cresce con l'avanzare dell'età e nel mondo occidentale rappresenta la principale causa di cecità legale e di ipovisione nei soggetti con più di 65 anni. In Italia, secondo stime recenti, circa un milione di persone presenta i primi segni di degenerazione maculare legata all'età. Di queste, si calcola che circa 260mila siano affette dalla forma neovascolare o umida. Ogni anno si registrano 20mila nuovi casi.

La Società Oftalmologica Italiana si batte da anni per diffondere tra i cittadini il concetto che sottoporsi a una visita medica specialistica salva la vita. Molte persone infatti si stupiscono che al giorno d'oggi si possa ancora perdere la vista, come se la cecità fosse una tragica eventualità del passato, ormai dimenticata. Mentre i dati in possesso dimostrano il contrario. A moderare l'appuntamento Livia Azzariti, conduttrice televisiva e medico.

A tenere banco Piovella che afferma: «Gli oculisti sono fondamentali. La cultura dell'occhio è stata un po' messa da parte, almeno fino a oggi. Quando studiavo io la materia era facoltativa. Pensate un po'. Soi oggi si impegna anche per questo. Salviamo le persone. E abbiamo pari dignità con le altre professioni mediche. Abbiamo una grande storia. Salviamo la vista a oltre un milione di persone l'anno». Migliaia le presenze nella tre giorni. E soddisfatto il presidente Piovella per l'andamento delle giornate con un programma di grande interesse come la presentazione degli aggiornamenti delle linee guida sulla chirurgia della cataratta e la sessione sulla gestione e il controllo della pressione intraoculare nei pazienti affetti da glaucoma. Si è parlato di terapie intravitreali e di tutte le problematiche connesse. Si è detto che oggi settemila medici oculisti salvano la vista a un milione e trecentomila persone l'anno.

E questo numero deve essere un punto di partenza e non di arrivo.

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