Soldi a palate, lussi e spese folli: non si fermano le sparate di Ruby

Milano Adesso che finalmente i suoi verbali trapelano nella loro versione integrale, si capisce perché la Procura di Milano non scalpiti dalla voglia di portare Karima Al Mahrough, alias «Ruby Rubacuori», a testimoniare in aula contro Silvio Berlusconi. Più passa il tempo, e più le dichiarazioni della giovane marocchina si presentano come un dedalo inestricabile di verità, mezze bugie, palle madornali, contraddette a stretto giro di intervista e ribaltate nelle chiacchiere con gli amici. Insomma, un caos, ben difficile da presentare al tribunale con una patente di attendibilità. D’altronde la Procura non si stanca di ripetere di avere ben altro che le dichiarazioni di «Ruby» per dimostrare la colpevolezza dell’imputato Berlusconi.
L’incontenibile «Ruby», in attesa di andare a dar lustro al ballo delle debuttanti a Vienna, ha reso una intervista al Sun, il quotidiano popolare inglese: che l’ha «sparata» in prima pagina, con tanto di titolo sui «festini lesbo» di Silvio Berlusconi. «Ho visto modelle nude che mettevano in piedi una routine lesbica», racconta al giornale di Rupert Murdoch, «ero seduta a pochi centimetri di distanza dal Primo Ministro e i suoi amici erano tutti uomini e si divertivano molto». Anche se poi, arrivata al punto cruciale dell’intervista, ha ribadito di non avere avuto rapporti carnali con il Cavaliere: «È entrato e si è seduto sul letto. Quella notte abbiamo parlato e parlato fino alle quattro del mattino. Mi ha parlato di politica».
In contemporanea con la nuova intervista della fanciulla, ecco i nuovi dettagli - riferiti ieri dall’agenzia Ansa - dei verbali resi davanti ai pm milanesi, in particolare al procuratore aggiunto Pietro Forno, tra il giugno e l’agosto dello scorso anno: dove la ragazza eternamente squattrinata si trasforma repentinamente in una fanciulla facoltosa e munifica, in grado di aiutare la mamma povera e di essere ricevuta come una habitué nelle boutique del lusso milanese: «Complessivamente in tre mesi ho ricevuto (da Berlusconi, ndr) la somma di 187mila euro. Somme di cui una parte ho consegnato a mia madre personalmente, andando in Sicilia, per circa 40mila euro». Mentre con una parte del denaro rimastole «ho fatto spese, in particolare nel negozio di Louis Vuitton di via Montenapoleone dove sono ben conosciuta \ ho anche fatto un viaggio in Sicilia con il mio ragazzo Sergio Corsaro concedendomi vari lussi. Ho anche acquistato altri costosi beni di consumo».
Insomma, il racconto di una vita dorata grazie ai soldi del Cavaliere: che però poco coincide con i racconti dell’ «altra Ruby», la minorenne scappata di casa che si arrabatta tra prestiti e comunità di recupero, e che deve chiedere aiuto anche per comprarsi il bikini con cui andare in spiaggia a Nervi. Come venire a capo di tutto questo, è un sudoku che il procuratore Edmondo Bruti Liberati e i pm della sua squadra cercheranno di fare quadrare entro la fine del prossimo mese, quando dovranno depositare nella cancelleria della quarta sezione del tribunale l’elenco ufficiale dei testi di cui chiederanno l’interrogatorio in aula.

E prima di allora la Procura dovrà decidere anche se inserire nella lista l’unico testimone oculare - oltre a Ruby - dei presunti incontri a luci rosse tra la ragazza e il premier, ovvero lo stesso Silvio Berlusconi. A lui i pm potrebbero rivolgere la domanda chiave di tutto questo bailamme: «Presidente, ci spiega bene cos’è successo tra lei e questa ragazza?».

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