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Solo Fasoli segna il gol della bandiera

Stefania Scarpa

L’effetto Veltroni condiziona anche il voto nei 19 municipi romani, e per il centrodestra è quasi una débâcle. Era 12-7 per il centrosinistra, sarà 18-1, con il solo Massimiliano Fasoli, candidato dell’Udc in XX municipio, a segnare il gol della bandiera per la Cdl, in quello che è un suo feudo tradizionale. Fasoli ha battuto sul filo di lana Claudio Tinari, il candidato del centrosinistra con il 50,05 contro il 48,08 dell’avversario, che pure, nel corso dello spoglio, è stato a lungo in testa.
Per il resto, come detto, per la Casa della libertà è stata una collezione di delusioni. Anche in quei municipi come il II, il XIII, il XVII, il XVIII e il XIX, che appartenevano al centrodestra e nei quali la riconferma sembrava possibile se non probabile. Cocente la sconfitta in XIII, dove la Cdl schierava un «asso», Teodoro Buontempo, che però è stato sconfitto per distacco: 39,33 per cento a lui, 59,33 allo sfidante, il ds Paolo Orneli già delegato del sindaco per il litorale. Sarà lui a succedere all’azzurro Davide Bordoni. Altro schiaffo in XVIII, dove il minisindaco in carica, Vincenzo Fratta, ha ottenuto solo il 46,91 dei voti e ha dovuto lasciare via libera a Maria Giovanna Filardi, una delle quattro presidentesse donne uscite dalle urne. Le altre sono Susanna Fantino nel IX (battuto con il 60,76 Luca Pompei di An); Patrizia Prestipino in XII (57,66 contro il 41,81 di Andrea De Priamo); e Antonella De Giusti, che ha strappato alla Casa delle libertà un altro feudo, quel prestigioso XVII municipio che negli ultimi cinque anni era stato governato (peraltro bene) da Roberto Vernarelli dell’Udc»: il quale però stavolta non ha saputo andare oltre il 44,26 per cento contro il 54,46 della De Giusti.
Gli altri due municipi sfuggiti al centrodestra sono il XIX che era stato governato per cinque anni da Marco Viscontri, con Fabio Lazzara che ha ottenuto il 57,76 per centro sconfiggendo Ettore Rubino (40,18). E il II già di Antonio Saccone, che sarà guidato da Guido Bottini della Margherita, che ha conquistato il 53,84 per cento dei consensi contro Daniela Chiappetti di Forza Italia (44,75).
Per il resto soltanto conferme targate Unione: che in sei municipi riesce a far rieleggere il minisindaco. Accade in I con Giuseppe Lobefaro, che ottiene un buon successo personale (61,78 per cento) contro l’azzurra Gloria Porcella (37,29). In III con Orlando Corsetti (62,83) che stacca Mario Cola di Forza Italia (36,55). In V dove Ivano Caradonna (Ds) bissa con il 66,02 per cento dei voti: battuto Dino Bacchetti (32,03). In X dove il comunista Sandro Medici con il 65,41 ha quasi doppiato l’Udc Vincenzo Tarantino (33,31). Nel XV dove Giovanni Paris si è guadagnato con il 61,63 per cento dei voti il secondo mandato, nemmeno insidiato da Fernando Chelini (37,22). Infine riconferma anche per Fabio Bellini in XVI: con il 61,24 ha battuto Gianni De Lucia.
Cambia il nome ma non la coalizione alla guida degli altri cinque municipi. In IV il Verde Alessandro Cardente si è imposto con il 60,67 dei suffragi su Antonio Gazzellone (37,55) e succede a Benvenuto Salducco. In VI Teodoro Giannini succede a Vincenzo Puro imponendosi su Carmelita Spoltore per 65,49 a 33,31.

In VII Roberto Mastrantonio (64,12) batte Carmine Arena (34,19) e si siede sulla poltrona che fu di Stefano Tozzi. Alla guida dell’VIII ci sarà invece Fabio Scorzoni (62,23) che ha superato Romano Amato (35,93). In XI presidente è Andrea Catarci (64,05): sconfitto Francesco Capoccia (34,31).

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