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«Solo l’Italia può aiutarci»

Dimenticata dal governo afghano, la famiglia dell’interprete di Daniele Mastrogiacomo, rapito con il giornalista e l’autista, chiede aiuto al governo italiano perché ottenga il rilascio di tutti. Adjmal Nashkbandi, 25 anni, non è nuovo nell’ambiente dei giornalisti, ha lavorato con la BBC e un quotidiano giapponese. Aveva accompagnato altri nella zona di Helmand. «Mia madre è malata, siamo preoccupati per Adjmal e anche per lei», dice il fratello Munir, 21 anni. Da più di dieci giorni non sente Adjmal, da quando è arrivato a Kandahar, con Mastrogiacomo. Il fratello Munir, la giovanissima moglie di Adjmal, sposata solo sei mesi fa, e tutta la famiglia possono solo sperare che la notizia sia vera. Non ci sono video o registrazioni per i sequestrati afghani. Nessuno del governo afghano è andato a cercare la famiglia. Ignorata. «Non era la prima volta che andava là, sapevamo che era rischioso, ma a noi non raccontava mai niente», dice Munir.

«L’unica speranza è il governo italiano, solo voi potete aiutarci».

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