Magia di Maicon, fesseria di Sissoko. La storia potrebbe finire così. Il gol finale di Etoo è solo una crudeltà del pallone. LInter asciuga sudore e sudori, ora tocca alla Roma tenere il passo. Inter-Juve lascia ricordo da copione: cominciata e finita tra falletti e spigoli, voglia di vincere e stravincere, gol al contagocce e qualche errore di troppo. Più pericolosa lInter, finalmente più squadra la Juve. Mourinho farà un monumento a Maicon, che se lè giocata da brasiliano quando la difesa della Juve pareva un muro: screpolato, graffiato dagli errori conclusivi di Etoo e Milito che avrebbero potuto chiudere prima la partita. Ma in piedi. Palleggio al limite darea e tiro. Maicon ha fatto tutto da campione, la difesa bianconera è rimasta a guardare e Buffon quasi: palla imprendibile, ma prevedibile.
Juve fischiata allinizio, la gente che urla «Cannavaro vergogna!» nel minuto di silenzio per le vittime del treno. Cose italiane. Ma poi la Juve ha fatto fischiare le orecchie a tutto il popolo di San Siro. Ha giocato in dieci per 60 minuti: Sissoko lha tradita con la dirompente forza sua che aveva messo in soggezione centrocampisti e punte avversarie. Prima una ammonizione stupida, poi unaltra stupidamente cercata, lhanno spedito via. Sciocchezza che costerà troppo alla Juve, decisa a far muro, attenta e efficace nel gioco. Ma troppo smilza, timida, inefficace nel tiro in porta.
LInter, più forte e solida sulla carta, ha messo tanto, troppo, a chiudere la partita. Gli attaccanti dovranno resettare la mira in vista del Barcellona.
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