Strisce blu: solo 15 romani su cento pagano regolarmente la tariffa per la sosta. Il dato fornito dallAgenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali è di quelli destinati a fare discutere. E basta già a far parlare il presidente dellAuthority, Bernardo Pizzetti, di «città in affanno».
Ecco nel dettaglio landamento poco redditizio della sosta a pagamento in una città che dal punto di vista della mobilità continua a palesare tutti i suoi limiti. Levasione totale, nel secondo trimestre del 2006, ha toccato quota 11 per cento. Meno spregiudicato è l1 per cento degli automobilisti romani, che ha scelto di pagare, seppure solo parzialmente, il tempo occupato con la propria autovettura. I più ligi alle regole, quelli che pagano la sosta dal primo allultimo minuto, sono solo 15,4 romani su cento. E il restante 72,5 per cento che ha parcheggiato lauto sulle strisce blu non paga ma è in regola: perché residente, artigiano o portatore di invalidità. Del 12,2 per cento «irregolare» (tra evasori totali e parziali) il 69 per cento non espone il ticket, il 22 per cento lo espone scaduto e il 9 per cento occupato un parcheggio invalidi o non è residente in quella zona.
Limpietosa istantanea scattata dallAgenzia, che ieri ha trasmesso al Comune il rapporto di monitoraggio sul servizio di gestione della sosta a pagamento, esamina anche altre criticità del sistema-parcheggi. Come la preoccupante impennata dell«occupazione abusiva» dei posti riservati ai disabili, cresciuta dal 4 per cento di fine 2005 allattuale 16 per cento. Forse un effetto di unaltra preoccupante tendenza - ben nota agli automobilisti capitolini - messa in evidenza dal rapporto, che sottolinea come si vada riducendo sistematicamente la disponibilità di posti liberi. Il tasso di occupazione degli stalli è cresciuto passando dal già elevato 88 per cento dellultimo trimestre del 2003 al 94 per cento di oggi. E proprio Pizzetti rileva come «si appanna il senso civico degli utenti che, per quanto riguarda la regolarità dei pagamenti e loccupazione di posti riservati ai disabili, invertono in maniera preoccupante il trend positivo che i rilevatori dellAgenzia registravano fino al 2005». Infatti, spiega il rapporto, «il confronto con i trimestri di rilevazione precedenti» conferma come i «non in regola», dopo essere costantemente scesi fino al 7,4 per cento del III trimestre 2005, «ha ripreso ad aumentare fino al 12,2 per cento attuale».
I dati, peraltro, possono peggiorare se «scremati» da quanti hanno titolo alla sosta gratis. LAuthority ha calcolato il mercato potenziale della sosta tariffata, rilevando che sugli 80mila posti auto, sottratto il 72,5 per cento di «aventi diritto», solo il 56 per cento di quelli che devono pagare la sosta lo fa. Levasione totale cresce dall11 complessivo al 34 per cento, gli evasori parziali passano dall1 al 10 per cento. Quanto ai quartieri dove la sosta è più indisciplinata, lAuthority ha tracciato una mappa dellevasione: al primo posto cè la Ztl (Trastevere esclusa) con il 31 per cento di soste sulle strisce blu irregolari. Seguono Celio (24%), Tiburtino (21%), Lungotevere I e II (19%) ed Eur (17%). I quartieri più virtuosi, con un tasso di evasione di «appena» il 7 per cento, sono Testaccio, Borgo e Aurelio. In valori non assoluti, confrontando le cifre degli «irregolari» con quello dei potenziali paganti, si evidenzia come levasione (parziale o totale) passa da un valore massimo dell81 per cento per il Tiburtino a un minimo del 12 per cento per Campitelli e Ripa. Se la gente è indisciplinata, non è solo per lesasperazione ma anche per i mancati controlli. I rilevatori dellAgenzia hanno infatti accertato la presenza di team dellAtac nei parcheggi esaminati solo in 24 casi su 334: vuol dire che, in un arco di tempo di mezzora, nel 93 per cento dei casi degli ausiliari non cera traccia.
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