Angela Turconi
«Ragionare per filiera, coinvolgendo sia gli operatori nel settore agricolo, sia le aziende della distribuzione chiamate a contribuire alla creazione di un mercato dove il regime di concorrenza non venga falsato dalla violazione delle norme basilari poste a tutela del lavoratore». Il presidente di Assosomm Rosario Rasizza, che siede anche alla guida di Openjobmetis di cui è ad, riassume così il piano d'azione dell'Associazione Nazionale delle Agenzie per il Lavoro contro il problema del caporalato. «Assosomm - spiega Rasizza - ha avanzato una lista di proposte con cui desidera dare concretezza alle intenzioni. Senza la pretesa di avere la bacchetta magica». Il caporalato, con particolare riferimento al comparto agricolo, è una piaga sociale che Assosomm è decisa a combattere, proponendo una serie di provvedimenti che potrebbero contribuire a sradicare il fenomeno del sommerso.
Come? Ecco i quattro punti di Assosomm. 1) Progettare campagne di comunicazione per sensibilizzare i lavoratori alla ricezione del sistema normativo. I lavoratori, anello più debole della catena, devono essere consapevoli e convinti di far parte di un sistema etico, denunciando qualsiasi irregolarità. 2) Non puntare tutto sull'inasprimento delle pene, ma sui vincoli preventivi. Una sanzione, per quanto pesante, viene stabilita a danno ormai fatto. Solo l'esistenza di una serie di precondizioni può garantire una minore occorrenza di infrazioni. Bisogna inoltre considerare quanto non sia semplice, in ambito agricolo, scovare situazioni di illegalità. Prevenire è meglio che curare, come sempre. 3) Coinvolgere nell'ottica della riforma tutta la filiera del prodotto, tra cui le aziende di distribuzione, creando una rete di qualità. La parola d'ordine è responsabilizzazione: ciascun soggetto coinvolto, cioè, deve rispondere della correttezza della propria intermediazione. Tutti devono assicurare un adeguamento alle norme. Un impegno congiunto degli operatori, in tal senso, contribuirebbe, inoltre, alla difesa del made in Italy. 4) Creazione di un bollino qualità da apporre sui prodotti alimentari a garanzia del consumatore.
«Abbiamo già uno strumento strategico - aggiunge Rasizza - ovvero la nostra tessera magnetica sanitaria. Dobbiamo metterci nell'ottica di una valorizzazione sociale delle dotazioni ormai di uso comune».
Assosomm, infine, propone la tracciabilità dei trasporti attraverso l'istituzione di un registro dei trasportatori presso la Prefettura o la Direzione territoriale del lavoro, con obbligo di comunicazione della destinazione e del numero dei lavoratori trasportati.
Da rilevare, tra l'altro, i numeri relativi all'aumento delle somministrazioni illecite che sono stati presentati da Paolo Pennesi, direttore dell'Ispettorato nazionale del lavoro nel corso del convegno «Caporalato, appalti e somministrazione» dello scorso aprile: 200mila controlli l'anno a fronte di una platea di 1,5 milioni di imprese con dipendenti.
Si è passati da 8.320 ipotesi di violazione nel 2014 a 9.620 nel 2015 con un incremento del 16%, per arrivare alle 13.416 del 2016. Per una lotta più serrata all'illegalità si sta pensando anche il ricorso alle rilevazioni satellitari attraverso la tecnologia dei droni.
Dal canto suo Openjobmetis, la prima e unica Agenzia per il Lavoro quotata sul Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana, segmento Star, è già alla ricerca di oltre 500 persone per diverse mansioni nel settore agroalimentare in Emilia Romagna, Veneto, Abruzzo, Puglia e Sicilia. Per la provincia di Parma Openjobmetis cerca oltre 150 persone da formare e impiegate nelle aziende locali di trasformazione dei pomodori.
I candidati frequenteranno corsi gratuiti di 80 ore al termine dei quali, superato l'esame, otterranno l'attestato che permetterà loro di essere assunti in qualsiasi azienda che richiede tale competenza. È richiesta la licenza media inferiore e la disponibilità a lavorare su turni e nei giorni festivi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.