I pirati che hanno sequestrato sabato la superpetroliera saudita Sirius Star con a bordo due milioni di barili di greggio, si rafforzano e prendono precauzioni. Uno di loro fa sapere che i movimenti delle navi da attaccare non hanno segreti. Intanto il supertanker è ancorato al largo del piccolo porto di Harardere, nord-est della Somalia.
Proprio in questo villaggio di pescatori, ieri, hanno fatto irruzione un centinaio di miliziani islamici armati. In un primo momento hanno giustificato lazione con lobiettivo di attaccare i pirati, che hanno sequestrato la nave di un Paese musulmano. Ma in pochi hanno creduto a questa versione. Molto più verosimile appare quella secondo cui i miliziani sarebbero una retroguardia che vuole garantire la sicurezza a terra dei pirati, oltre che assicurare loro i rifornimenti.
E poiché appare improbabile che in quella zona possano operare gruppi non legati ai ribelli integralisti islamici della Shabab questa azione sembrerebbe confermare lipotesi di un legame tra pirateria e ribellione islamica.
Nel 2006, quando erano al potere, le Corti islamiche, avevano condannato e combattuto con successo la pirateria: ma il fenomeno non era certo delle dimensioni odierne.
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